A Salem apre il Tempio di Satana, tra idoli con la testa di capra e diritti civili
Giusto in tempo per Halloween
La prima sede pubblica ufficiale del "Tempio di Satana" - un'organizzazione che conta circa 50mila affiliati nelle varie diramazioni in tutto il mondo - non poteva che aprire i battenti a Salem, la cittadina del Massacchussetts diventata celebre per i processi che alla fine del Seicento costarono la vita a venti persone, tra cui quindici donne e due bambini in fasce, accusate di stregoneria.
A Salem la caccia alle streghe, l'occultismo e il sovrannaturale sono pane quotidiano e parte essenziale dell'economia locale, per questo forse la recente inaugurazione della prima sede ufficiale del "Tempio di Satana" ha avuto bisogno dell'approssimarsi della festa di Halloween per suscitare un po' di rumore.
Le cronache locali parlano infatti di poche telefonate di protesta e di un isolato tentativo di boicottare la struttura che le forze dell'ordine hanno sedato pacificamente. Una donna che protestava per l'apertura della sede è stata anzi invitata ad allontanarsi dalla proprietà - che prima ospitava una ditta di pompe funebri - e a rispettare il Primo Emendamento consentendo l'accesso delle persone. Gli agenti hanno anche suggerito ai responsabili del "Tempio" la possibilità di rivolgersi al giudice per una misura cautelare che impedisca alla donna di avvicinarsi.
In realtà negli ultimi anni la setta ha fatto parlare di sè non tanto per il folklore legato alla devozione al demonio quanto per gli interventi su temi caldi del dibattito politico. Nell'agenda della setta c'è infatti il sostegno ai diritti civili come il matrimonio paritario e la libertà riproduttiva delle donne. Ovviamente anche la libertà di culto e qualsiasi tentativo del governo di usare la religione per restringere l'ambito delle libertà personali è oggetto dell'attività del "Tempio" i cui leader nel 2014 inscenarono una "Messa Nera" a Harvard per promuover la causa delle libertà religiose. Da notare che, in senso stretto, questi satanisti non credono all'esistenza vera e propria di Satana e rifiutano in genere il sovrannaturale recuperando in senso simbolico la radice ebraica del termine che significa "avversario".
La sede del TST ospita anche una galleria d'arte. Pezzo pregiato è una statua di circa tre metri che raffigura un Bafometto - il "capro sabbatico" - esposto in una sala riservata e che i visitatori paganti possono ammirare nel retro dell'edificio. Il Bafometto è un idolo pagano che verso la metà dell'800 fu recuperato da Eliphas Lévi, uno dei più importanti studiosi dell'occultismo e dell'esoterismo. Il suo disegno pubblicato in 'Dogme et Rituel de la Haute Magie' nel 1855 è stato da allora associato, anche nella cultura popolare e nei film di genere, all'immagine del "capro sabbatico". Come ammette in una intervista Lucien Greaves, uno dei leader del culto, l'iconografia originaria che vede l'idolo presentare un seno femminile, è stata prudentemente ritoccata per evitare accuse di oscenità.