Salman Abedi, identikit dell'attentatore di Manchester
Figlio di immigrati libici, le testimonianze della comunità islamica di cui faceva parte ma anche quelle che trapelano ai media sono contraddittorie
Salman Abedi, 22 anni, nato a Manchester da genitori libici, schivo, devoto, recentemente "radicalizzato". Sarebbe questo l'identikit del kamikaze che si è fatto esplodere all'Arena di Manchester al termine del concerto di Ariana Grande uccidendo 22 persone. La polizia britannica ha confermato la sua identità dopo che alcuni funzionari statunitensi l'aveva fatta trapelare passandola ai media, suscitando il disappunto dei serivizi segreti e delle autorità londinesi.
Il ministro degli Interni Amber Rudd ha confermato infatti in una intervista alla Bbc che Abedi: "Era una persona che i servizi di sicurezza conoscevano ma solo fino a un certo punto." Rudd ha però definito la condotta di Washington "irritante" e ha affermato che 'leaks' di questo tipo non dovranno più ripetersi. La responsabile dell'ordine pubblico del governo May non ha voluto rivelare esattamente quali siano stati i dettagli rivelati dai funzionari Usa ma il disappunto e la tensione tra i due Stati alleati è palpabile all'indomani della strage.
Abedi insomma era sì noto ai servizi segreti ma non era oggetto di una investigazione specifica, in modo analogo all'attentatore di Westminister Khalid Masood, era considerato una figura marginale. Ora la polizia che ieri ha fatto irruzione perquisendo la sua abitazione e quella del fratello Ismail sta cercando di accertare se Abedi fosse davvero un 'lupo solitario' o se invece facesse parte di un 'network' più ampio. Rimane da verificare anche la reale consistenza della rivendicazione da parte dello Stato Islamico, ancora, secondo la polizia britannica, ufficialmente priva di prove a sostegno.
Abedi, raccontano le testimonianze raccolte dal Guardian all'interno della comunità libica cittadina, era un giovane molto devoto e schivo che frequentava il Centro Islamico e la moschea di Didsbury insieme al fratello Ismail e al padre Abu Ismail fuggito dal regime di Gheddafi in Inghilterra nel 1980 e molto conosciuto nella comunità in quanto voce della chiamata alla preghiera. Mohammed Seed, uno degli anziani che guidano la moschea, Abedi si sarebbe dimostrato molto adirato dopo un suo sermone un paio di anni fa in cui criticava Isis e Ansar al-Sharia e in generale contro il trerrorismo. In quell'occasione, dice Seed, la stragrande maggioranza dei 2000 membri della moschea erano dalla sua parte ma un piccolo gruppo raccolse firme su una petizione contro di lui.
Al di là di questo episodio le testimonianze degli appartenti alla comunità intorno a Salman manifestano sorpresa alla notizia che l'autore del terribile attentato sia questo ragazzo devoto e "molto rispettoso degli anziani". Secondo i conoscenti il padre, che apparentemente si trova in questo momento a Tripoli - sembra faccia spesso avanti e indietro dal paese d'origine - sarà distrutto dalla notizia in quanto si è sempre dimostrato contrario all'ideologia della Jihad. La madre di Salman, Samia, dovrebbe essere a Manchester insieme agli altri due figli, Hashem e Jomana.
Secondo alcune fonti Abedi avrebbe conosciuto Abdalraouf Abdallah, 24 anni incarcerato con l'accusa di sostenere e architettare atti di terrorismo. Abdallah ha aiutato diversi "foreign fighters" ad andare in Siria per combattere nella guerra civile. Tra questi anche Stephen Gray, covertito all'Islam dopo aver lasciato l'aeronautica nel 2004 e condannato a 9 anni per terrorismo.
Questo legame sembrerebbe confermato oggi da una dichiarazione del ministro degli Interni francese Gerard Collomb alla BFM Television. Appena ritornato da uno dei suoi viaggi in Libia - la famiglia avrebbe preso di nuovo casa nei pressi di Tripoli lasciando a Manchester i figli - Abedi sarebbe passato dalla Siria prima di rientrare in Gran Bretagna e avrebbe dato la prova così di contatti con Isis. In questa intervista Collomb sostiene che: "Al momento sappiamo solo quello che ci hanno fatto sapere gli inquirenti britannici. Si tratterebbe di una persona di nazionalità britannica di origin libica ma cresciuta nel Regno Unito e che improvvisamente, dopo un viaggio in Libia e propabilmente in Siria, si è 'radicalizzato'."
Le reazioni in Libia
Salman Abedi aveva "legami con al Qaida" e aveva ricevuto addestramento terroristico all'estero. Lo ha dichiarato alla Nbc News un funzionario dell'intelligence Usa, spiegando che l'uomo è stato identificato grazie a una carta bancaria trovata in una sua tasca sulla scena dell'esplosione, al Manchester Arena. La fonte citata da Nbc non ha escluso che il presunto attentatore potesse avere contatti con altri gruppi e ha riferito che la Libia è stato uno dei Paesi in cui l'uomo si è recato negli ultimi 12 mesi.
Dopo la strage di Manchester rivendicata dall'Isis, in Libia c'è chi si dice per nulla sorpreso e chi invece manifesta stupore e auspica che "non si creda che tutti ilibici sono terroristi". Il giornale online Libya Herald ha dato voce a Reda Fhelboom, giornalista libico che ha vissuto per anni a Manchester. "La Gran Bretagna concede loro asilo e ora paga il prezzo per aver trascurato la loro ideologia estremista". "Sentire che i responsabili dell'attacco sono libici non è stata una sorpresa perché so che ci sono molti estremisti libici che vivono a Manchester", ha affermato Fhelboom.
Sulla stessa linea Mohamed Eljarh, analista libico che lavora anche per l'Atlantic Council. "Molti islamisti libici, in particolare del Lifg, che sono fuggiti dal regime di Gheddafi hanno trovato rifugio nel Regno Unito e Manchester è un centro importante per loro", ha twittato, parlando di presunti collegamenti tra il padre di Abedi e il Gruppo islamico combattente . Manchester, ricorda il giornale, è nota per ospitare una delle più grandi comunità di libici espatriati. Il Libya Herald scrive anche che Abedi ha la doppia cittadinanza libica e britannica e che sulla sua carta d'identità libica il nome indicato è "Sulaiman". La famiglia, scrive il giornale, sarebbe originaria dell'est della Libia, di Guba, ma il padre di Abedi, Ramadan, sarebbe nato a Tripoli.
Anche Aguila Saleh, il presidente della Camera dei Rappresentanti (il Parlamento di Tobruk) - sottolinea il giornale - è originario di Guba.
Fonti citate dal Libya Herald descrivono Ramadan Abedi come un "federalista della Cirenaica", ma non noto per essere un estremista. Tra i libici interpellati dal Libya Herald c'è anche chi, come Mousa al-Naili, si dice "molto amareggiato" ed esprime vicinanza alle famiglie delle vittime della strage di Manchester insieme alla speranza che "non si creda che tutti i libici siano terroristi".