In 'carriera' già alla fine degli Anni '50, Totò Riina cominciò subito a scalare la piramide di Cosa Nostra. A partire dal 1975 cominciò a scardinare la predominanza del superboss Stefano Bontade. condusse i corleonesi negli anni Ottanta e Novanta alla realizzazione d'immensi profitti, prima con il contrabbando e poi con la droga e gli appalti pubblici. Lanciò una pesante sfida allo Stato, eliminando numerosi rappresentanti delle istituzioni e della magistratura e uomini delle forze dell'ordine. Trascorse 23 anni di latitanza, in libertà e per lo più a Palermo, nonostante le tracce lasciate dal matrimonio (1974) con Antonietta Bagarella e dai battesimi dei suoi quattro figli. Fu arrestato dai Carabinieri il 15 gennaio 1993. Già condannato con sentenza passata in giudicato dalla Cassazione a due ergastoli, gli vengono attribuiti tutti gli omicidi eccellenti decisi da Cosa Nostra negli ultimi decenni. Oggi l'assoluzione dall'accusa di essere stato il "determinatore" della strage del Rapido 904 nel 1984