Scandalo Paradise Papers, c'è Wilbur Ross, ministro amico di Trump che fa affari con genero di Putin
13,4 milioni documenti dei 'Paradise Papers' rivelano i nomi dei 127 potenti del mondo (da Elisabetta II al ministro del Commercio Usa Wilbur Ross) che hanno investito in paradisi fiscali off-shore dal 1950 al 2016. Non ci sono solo le isole Cayman e Bermuda, dove ha sede il cuore del sistema: lo studio legale Appleby - attivo dal 1890 - ma anche altri stati come Malta e Libano, Antigua e Barbuda, Aruba, Bahamas, Barbados, Isole Cook, Granada, Isole Marshall, San Cristobal e Nieves, Santa Lucia, San Vicente, Samoa, Trinidad e Tobago ed il Pacifico con Vanuatu.
I Paradise Papers piantano una nuova grana per l'amministrazione di Donald Trump e alimentano lo scandalo Russiagate. Secondo le involontarie rivelazioni dello Studio Aplleby, il segretario al Commercio Usa Wilbur Ross, nonché suo amico, gestisce affari che hanno legami riconducibili al genero del presidente russo Vladimir Putin. In particolare, Ross è membro del consiglio di amministrazione dal 2012 della 'Navigator Holdings', una società che incassa milioni di dollari trasportando petrolio e gas per il colosso energetico russo Sibur, che vede tra gli azionisti il genero del presidente russo, Vladimir Putin, Kirill Shamalov, marito di Yekaterina Putin. Shamalov detiene il 3,9% della società mentre Gennady Timchenkom, uomo d'affari russo, nella lista nera Usa, ha 12 aziende collegate alla Sibur. Un'altra grande azionista del colosso russo è la Novatek, azienda sotto sanzioni da parte di Washington, di Leonid Mikhelson, affarista russo.
Di Ross si conosce la società WL Ross & Co., specializzata nel prendere aziende sull'orlo del fallimento, risanarle - al costo di duri tagli - e rivenderle una volta messe a posto. Lo fece anche con Trump, negli anni '90, quando contribuì a salvarlo da una bancarotta per la costruzione di un casinò ad Atlantic City. L'azienda fondata dal segretario al Commercio Usa ha investito nella russa 'Navigator Holdings' sin dal 2011. L'indagine dei Paradise Papers rivela, dunque, come il rapporto sarebbe continuato attraverso società con sede alle isole Cayman. Tra gli affari della Navigator, tra l'altro, compaiono commesse con la Petróleos de Venezuela, la compagnia petrolifera statale venezuelana sotto sanzioni Usa.
Pur non essendoci prove per affermare che Ross abbia violato formalmente alcuna legge, lo scrive la Bbc, il discorso riguarda l'opportunità politica e se è il caso di continuare ad avere contatti - seppur indiretti - con questa azienda.
La nota del ministero del Commercio Usa
Stando a una nota diffusa dal ministero del Commercio Usa, Ross non ha mai incontrato i tre (Shamalov, Timchenkom, Mikhelson, ndr) e il ministro - fanno sapere - si sarebbe "astenuto da ogni questione riguardante il trasporto marittimo". "Il segretario - continua l'informativa - lavora a stretto contatto con l'ufficio etico del ministero per assicurare il rispetto dei più altri standard etici".
Di Ross si conosce la società WL Ross & Co., specializzata nel prendere aziende sull'orlo del fallimento, risanarle - al costo di duri tagli - e rivenderle una volta messe a posto. Lo fece anche con Trump, negli anni '90, quando contribuì a salvarlo da una bancarotta per la costruzione di un casinò ad Atlantic City. L'azienda fondata dal segretario al Commercio Usa ha investito nella russa 'Navigator Holdings' sin dal 2011. L'indagine dei Paradise Papers rivela, dunque, come il rapporto sarebbe continuato attraverso società con sede alle isole Cayman. Tra gli affari della Navigator, tra l'altro, compaiono commesse con la Petróleos de Venezuela, la compagnia petrolifera statale venezuelana sotto sanzioni Usa.
Pur non essendoci prove per affermare che Ross abbia violato formalmente alcuna legge, lo scrive la Bbc, il discorso riguarda l'opportunità politica e se è il caso di continuare ad avere contatti - seppur indiretti - con questa azienda.
La nota del ministero del Commercio Usa
Stando a una nota diffusa dal ministero del Commercio Usa, Ross non ha mai incontrato i tre (Shamalov, Timchenkom, Mikhelson, ndr) e il ministro - fanno sapere - si sarebbe "astenuto da ogni questione riguardante il trasporto marittimo". "Il segretario - continua l'informativa - lavora a stretto contatto con l'ufficio etico del ministero per assicurare il rispetto dei più altri standard etici".
Lo Studio Aplleby
Lo Studio Aplleby, la fonte involontaria dei cosiddetti 'Paradise Papers' (13,4 milioni di file su conti detenuti da potenti del mondo come la regina Elisabetta II, il ministro del Commercio Usa, Wilbur Ross, solo per citare qualcuno dei 127 clienti), impiega una squadra di 470 legali, tra cui 60 soci, in 10 uffici in tutto il mondo. Sul sito (www.applebyglobal.com) si legge "siamo uno dei più importanti studi legali nell'offshore". Il suo lavoro è da "125 anni consigliare società pubbliche e private, istituzioni finanziarie e individui con grandi patrimoni". La sede è alle Bermuda - territorio d'oltremare britannico - e alle isole Mauritius.