Siria, la guerra della Turchia contro i curdi: sul fronte di Afrin quarto giorno di conflitto
Le milizie curdo siriane, che hanno combattuto a fianco della coalizione internazionale nella lotta contro il sedicente Stato Islamico, temono ora di essere abbandonati dai loro alleati occidentali
Continuano furiosi i combattimenti nel settore di Afrin, l'area settentrionale della Siria a maggioranza curda. L'offensiva denominata operazione "ramoscello d'ulivo" lanciata dalla Turchia per eliminare lo Ypd nel nord siriano è entrata oggi nel suo quinto giorno. Sono otto"tra soldati turchi e mercenari" arabi gli uomini uccisi dalle forze curde nei combattimenti in corso nella regione di Afrin, nel nord della Siria, dove l'esercito turco da due giorni è impegnato in un'offensiva di terra contro le Unità di protezione del popolo curdo (Ypg), legate al partito siriano dell'Unità democratica (Pyd), considerate da Ankara organizzazioni terroristiche.
Lo hanno annunciato le Forze democratiche siriane (Sdf), l'alleanza curdo-araba sostenuta dagli Stati Uniti.
In un'operazione compiuta nella notte nel perimetro di Deir Samaan, distretto a sud-est della regione di Afrin "contro soldati dell'esercito turco ed i loro mercenari di stanza in quella zona sono stati uccisi otto elementi dell'esercito turco e dei loro mercenari", come recita il testo di un comunicato delle Sdf riportato dal sito curdo Hawar News.
Per "mercenari", i curdi vogliono indicare i ribelli dell'opposizione siriana al regime di Damasco finanziata da Ankara che partecipano all'offensiva turca.
L'allenza curdo-araba: "Menzogne per attaccarci"
Le Forze democratiche siriane, alleanza curdo-araba, ha sostenuto che l'esercito siriano ha mentito circa la presenza del sedicente Stato Islamico (Is) nella regione di Afrin, nella Siria nordoccidentale. Con questo pretesto la Turchia sabato ha lanciato l'offensiva militare 'Ramoscello d'ulivo' in Siria. Ieri l'esercito turco ha annunciato che almeno 260 tra militanti dell'Ypg, le Unità di protezione del popolo curdo, e jihadisti dell'Is sono stati uccisi nell'operazione in corso ad Afrin.
Il timore dell'abbandono dell'Occidente
Le milizie curdo siriane, che hanno combattuto a fianco della coalizione internazionale nella lotta contro il sedicente Stato Islamico, temono ora di essere abbandonati dai loro alleati occidentali in seguito all'offensiva turca lanciata contro il cantone nord occidentale di Afrin, controllato da anni dalle Unita' di protezione del popolo curdo (YPG), legate al partito siriano dell'Unita' democratica (PYD), considerate da Ankara il ramo siriano del partito dei lavoratori curdi (Pkk).
Siria: razzi sulla Turchia, almeno un morto e diversi feriti
Intanto, nel pomeriggio, le autorità turche hanno riferito di diversi razzi sparati dalla Siria che hanno fatto un morto e 13 feriti in Turchia.
Lo hanno annunciato le Forze democratiche siriane (Sdf), l'alleanza curdo-araba sostenuta dagli Stati Uniti.
In un'operazione compiuta nella notte nel perimetro di Deir Samaan, distretto a sud-est della regione di Afrin "contro soldati dell'esercito turco ed i loro mercenari di stanza in quella zona sono stati uccisi otto elementi dell'esercito turco e dei loro mercenari", come recita il testo di un comunicato delle Sdf riportato dal sito curdo Hawar News.
Per "mercenari", i curdi vogliono indicare i ribelli dell'opposizione siriana al regime di Damasco finanziata da Ankara che partecipano all'offensiva turca.
L'allenza curdo-araba: "Menzogne per attaccarci"
Le Forze democratiche siriane, alleanza curdo-araba, ha sostenuto che l'esercito siriano ha mentito circa la presenza del sedicente Stato Islamico (Is) nella regione di Afrin, nella Siria nordoccidentale. Con questo pretesto la Turchia sabato ha lanciato l'offensiva militare 'Ramoscello d'ulivo' in Siria. Ieri l'esercito turco ha annunciato che almeno 260 tra militanti dell'Ypg, le Unità di protezione del popolo curdo, e jihadisti dell'Is sono stati uccisi nell'operazione in corso ad Afrin.
Il timore dell'abbandono dell'Occidente
Le milizie curdo siriane, che hanno combattuto a fianco della coalizione internazionale nella lotta contro il sedicente Stato Islamico, temono ora di essere abbandonati dai loro alleati occidentali in seguito all'offensiva turca lanciata contro il cantone nord occidentale di Afrin, controllato da anni dalle Unita' di protezione del popolo curdo (YPG), legate al partito siriano dell'Unita' democratica (PYD), considerate da Ankara il ramo siriano del partito dei lavoratori curdi (Pkk).
Siria: razzi sulla Turchia, almeno un morto e diversi feriti
Intanto, nel pomeriggio, le autorità turche hanno riferito di diversi razzi sparati dalla Siria che hanno fatto un morto e 13 feriti in Turchia.