Tokyo 2020: positivo giornalista italiano, negativo alla partenza del volo. A bordo atleti azzurri
"Stiamo seguendo il caso di un giornalista italiano positivo che attualmente si trova in stato di quarantena e ha soltanto lievi sintomi"
È stato l'ambasciatore d'Italia a Tokyo, Giorgio Starace, a mettere al corrente la stampa italiana sul caso del giornalista accreditato ai Giochi olimpici di Tokyo atterrato ieri presso lo scalo di Haneda. A bordo del volo Alitalia, proveniente da Roma Fiumicino, c'erano anche diversi atleti azzurri, tutti sbarcati con la documentazione sanitaria in regola.
"Il giornalista quando era partito aveva un regolare tampone negativo - ha precisato il diplomatico -. Stiamo seguendo la cosa con attenzione. La persona vicina a lui è stata testata e non è risultata positiva al Covid". Nell'ambito dei Giochi olimpici che cominceranno il 23 luglio, Starace ha offerto qualche dettaglio in più: "Seguiamo la questione con estrema attenzione, la persona è stata posta in isolamento e presenta solo lievi sintomi. La persona più vicina al lui - ha continuato il diplomatico - è stata sottoposta a test e risulterebbe negativo".
In isolamento ci sono anche sei atleti e due membri dello staff della squadra britannica di atletica leggera inguaiati per aver avuto 'contatti stretti' con un passeggero, poi risultato positivo, del volo che ha portato il team da Londra a Tokyo. Un portavoce del comitato olimpico della Gran Bretagna ha confermato la notizia, precisando che "ora gli otto componenti del nostro gruppo osserveranno il periodo di isolamento nelle loro stanze del centro di allenamento dove ci stiamo preparando". Il portavoce ha poi precisato che il passeggero "non ha nulla che vedere con la nostra delegazione" e che tutto il gruppo di team UK è risultato negativo ai test effettuati dall'arrivo in Giappone, comprese le otto persone che adesso sono in quarantena, "ma ci atterremo strettamente al protocollo sanitario e alle indicazioni che ci sono state date, con la supervisione dello nostro staff medico guidato dal dottor Niall Elliott".
Gli organizzatori dei Giochi olimpici di Tokyo hanno insistito sul fatto che il Villaggio Olimpico è "un posto sicuro dove stare", mentre crescono i timori di un cluster di coronavirus. Due calciatori sudafricani e un analista video sono risultati positivi al coronavirus e altri 21 atleti e membri dello staff della delegazione sudafricana sono stati designati come contatti stretti. Ma gli organizzatori dei Giochi hanno minimizzato il rischio affermando che finora non ci sono stati eventi "significativi". "Il CIO e Tokyo 2020 sono assolutamente chiari sul fatto che il Villaggio Olimpico è un posto sicuro in cui stare", ha detto ai giornalisti il portavoce di Tokyo 2020, Masa Takaya.
"Il giornalista quando era partito aveva un regolare tampone negativo - ha precisato il diplomatico -. Stiamo seguendo la cosa con attenzione. La persona vicina a lui è stata testata e non è risultata positiva al Covid". Nell'ambito dei Giochi olimpici che cominceranno il 23 luglio, Starace ha offerto qualche dettaglio in più: "Seguiamo la questione con estrema attenzione, la persona è stata posta in isolamento e presenta solo lievi sintomi. La persona più vicina al lui - ha continuato il diplomatico - è stata sottoposta a test e risulterebbe negativo".
In isolamento ci sono anche sei atleti e due membri dello staff della squadra britannica di atletica leggera inguaiati per aver avuto 'contatti stretti' con un passeggero, poi risultato positivo, del volo che ha portato il team da Londra a Tokyo. Un portavoce del comitato olimpico della Gran Bretagna ha confermato la notizia, precisando che "ora gli otto componenti del nostro gruppo osserveranno il periodo di isolamento nelle loro stanze del centro di allenamento dove ci stiamo preparando". Il portavoce ha poi precisato che il passeggero "non ha nulla che vedere con la nostra delegazione" e che tutto il gruppo di team UK è risultato negativo ai test effettuati dall'arrivo in Giappone, comprese le otto persone che adesso sono in quarantena, "ma ci atterremo strettamente al protocollo sanitario e alle indicazioni che ci sono state date, con la supervisione dello nostro staff medico guidato dal dottor Niall Elliott".
Gli organizzatori dei Giochi olimpici di Tokyo hanno insistito sul fatto che il Villaggio Olimpico è "un posto sicuro dove stare", mentre crescono i timori di un cluster di coronavirus. Due calciatori sudafricani e un analista video sono risultati positivi al coronavirus e altri 21 atleti e membri dello staff della delegazione sudafricana sono stati designati come contatti stretti. Ma gli organizzatori dei Giochi hanno minimizzato il rischio affermando che finora non ci sono stati eventi "significativi". "Il CIO e Tokyo 2020 sono assolutamente chiari sul fatto che il Villaggio Olimpico è un posto sicuro in cui stare", ha detto ai giornalisti il portavoce di Tokyo 2020, Masa Takaya.