Usa. Nancy Pelosi fa rimuovere i ritratti dei Confederati dal Campidoglio
L'onda iconoclasta del movimento Black Lives Matter arriva nelle sale (e sulle pareti) del Congresso a Washington
I ritratti in onore di quattro politici confederati ex presidenti della Camera sono stati rimossi dal Campidoglio a Washington su indicazione di Nancy Pelosi. L'esponente democratica che ricopre attualmente lo stesso incarico ha dichiarato che questi uomini "incarnarono il violento bigottismo e il grottesco razzismo della Confederazione".
I ritratti rimossi raffigurano i rappresentanti di tre stati del Sud: Robert Hunter della Virginia, James Orr della Carolina del Sud e Howell Cobb e Charles Crisp, entrambi della Georgia. Pelosi, che ha definito le sale del Congresso "il cuore stesso della nostra democrazia", ha detto che "Non c'è posto nelle sacre sale del Congresso o in altro luogo d'onore" per la commemorazione della Confederazione.
I ritratti, finiti ora in magazzino con le loro ricche cornici, erano rimasti appesi all'esterno dell'aula del Congresso per decenni, passati pressoché inosservati da deputati, collaboratori e giornalisti che da sempre affollano i corridoi delle stanze del potere di Washington.
Tre dei ritratti erano appesi vicino a una scala utilizzata dai deputati per entrare in aula; il ritratto di Crisp si trovava nella Sala del Presidente della Camera, dove sono esposti i ritratti dei leader del Congresso che fin dagli albori della democrazia americana.
Pelosi ha voluto sottolineare che venerdì ricorre l'anniversario del giorno in cui, nel 1865, molti afroamericani hanno appreso della fine della schiavitù al termine della guerra civile e ha definito questo giorno "una bella e orgogliosa celebrazione della libertà per gli afroamericani" osservando che la ricorrenza arriva quest'anno "in un momento di straordinaria angoscia nazionale, e di tristezza per le centinaia di neri americani uccisi dall'ingiustizia razziale e dalla brutalità della polizia, tra cui George Floyd, Breonna Taylor, Ahmaud Arbery e tanti altri".
Chi erano i politici della Confederazione rimossi dalle pareti?
Orr, che fu presidente della Camera dal 1857 al 59, giurò in quelle stesse stanze di "preservare e perpetuare" la schiavitù per "godere della nostra proprietà in pace, tranquillità e sicurezza", come ha ricordato Nancy Pelosi nella sua lettera alla House Clerk del Campidoglio. Hunter, che ebbe incarichi a quasi tutti i livelli nella Confederazione, anche come segretario di Stato confederato, fu presidente della Camera dal 1839 al 41. Cobb fu presidente dal 1849-51, mentre Crisp ricoprì lo stesso incarico dopo la guerra civile, dal 1891 al 1955.
All'inizio di giugno, Pelosi ha anche sollecitato la rimozione delle statue confederate dal Campidoglio e la ridenominazione delle basi militari statunitensi che onorano ufficiali dell'esercito confederato.
Al Senato giovedì, il democratico Cory Booker del New Jersey, uno dei tre senatori afroamericani, ha fatto pressioni senza successo per l'immediata approvazione di un disegno di legge per rimuovere le statue di notabili confederati come Jefferson Davis del Mississippi, presidente degli Stati Confederati d'America, dal Campidoglio. "La continua presenza di queste statue nelle sale è un affronto agli afroamericani e agli ideali della nostra nazione", ha detto Booker.
Il presidente della commissione per il regolamento del Senato, il senatore Roy Blunt, R-Mo., ha detto di essere favorevole a una discussione in aula sul disegno di legge, ma si è opposto a che la questione fosse messa immediatamente all'ordine del giorno.