Vertici Autostrade a Genova, un anno dopo. Su richiesta familiari non partecipano a commemorazioni
Alcuni parenti delle vittime avrebbero chiesto al premier Giuseppe Conte che i rappresentanti della società abbandonassero l'area. La delegazione di Aspi per rispetto ha così deciso di assecondare la richiesta dei familiari La lettera aperta di Autostrade: "Rinnoviamo il cordoglio"
La delegazione di Aspi e Atlantia ha lasciato la cerimonia di commemorazione del primo anniversario del crollo del Ponte Morandi. Da quanto si apprende, alcuni parenti delle vittime avrebbero chiesto al premier Giuseppe Conte che i rappresentanti della società abbandonassero l'area. La delegazione di Aspi per rispetto ha così deciso di assecondare la richiesta dei familiari.
Il presidente e l'amministratore delegato di Atlantia, Fabio Cerchiai e Giovanni Castellucci, sono arrivati poco prima delle 9. I due manager sono entrati nel capannone allestito nei pressi della pila 9 del nuovo viadotto in costruzione, senza rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti presenti. Autostrade per l'Italia e il suo ad Giovanni Castellucci sono indagati dalla procura di Genova con le accuse di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti.
La lettera aperta di Autostrade: "Rinnoviamo il cordoglio"
"Ad un anno dalla tragedia del Ponte Morandi, il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari". Inizia così la lettera aperta di Aspi, pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e sui giornali liguri, a un anno dal crollo del ponte a Genova. "Questi sentimenti - si legge - rimarranno per sempre nei cuori e nelle menti delle donne e degli uomini di Autostrade per l'Italia, che nell'ultimo anno si sono adoperati senza sosta per lenire le ferite della comunità genovese, rafforzando la determinazione a fare sempre di più e meglio per gestire una rete che ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo economico e alla coesione sociale del nostro Paese, e nella quale accogliamo ogni giorno milioni di persone".
"Genova nel cuore. Per sempre"
"Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze e dei disagi causati all'intera comunità genovese dal crollo del Ponte Morandi. E abbiamo sentito e sentiamo come nostro dovere - continua la lettera - quello di dare il massimo contributo per riportare la normalità nella vita quotidiana della città. Abbiamo cercato, con umiltà e impegno ed in stretta collaborazione con tutte le istituzioni locali, di dare supporto, sostegno e speranza a coloro che sono stati colpiti dal tragico evento negli affetti, nella memoria, nel lavoro e nell'attività d'impresa. Le donne e gli uomini del nostro gruppo hanno e avranno Genova nel cuore. Per sempre".
Il presidente e l'amministratore delegato di Atlantia, Fabio Cerchiai e Giovanni Castellucci, sono arrivati poco prima delle 9. I due manager sono entrati nel capannone allestito nei pressi della pila 9 del nuovo viadotto in costruzione, senza rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti presenti. Autostrade per l'Italia e il suo ad Giovanni Castellucci sono indagati dalla procura di Genova con le accuse di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti.
La lettera aperta di Autostrade: "Rinnoviamo il cordoglio"
"Ad un anno dalla tragedia del Ponte Morandi, il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari". Inizia così la lettera aperta di Aspi, pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e sui giornali liguri, a un anno dal crollo del ponte a Genova. "Questi sentimenti - si legge - rimarranno per sempre nei cuori e nelle menti delle donne e degli uomini di Autostrade per l'Italia, che nell'ultimo anno si sono adoperati senza sosta per lenire le ferite della comunità genovese, rafforzando la determinazione a fare sempre di più e meglio per gestire una rete che ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo economico e alla coesione sociale del nostro Paese, e nella quale accogliamo ogni giorno milioni di persone".
"Genova nel cuore. Per sempre"
"Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze e dei disagi causati all'intera comunità genovese dal crollo del Ponte Morandi. E abbiamo sentito e sentiamo come nostro dovere - continua la lettera - quello di dare il massimo contributo per riportare la normalità nella vita quotidiana della città. Abbiamo cercato, con umiltà e impegno ed in stretta collaborazione con tutte le istituzioni locali, di dare supporto, sostegno e speranza a coloro che sono stati colpiti dal tragico evento negli affetti, nella memoria, nel lavoro e nell'attività d'impresa. Le donne e gli uomini del nostro gruppo hanno e avranno Genova nel cuore. Per sempre".