Parigi, 13 novembre 2015: la fotostoria degli attacchi al cuore della Francia
Il 13 novembre 2015 un commando jihadista seminò il terrore nel cuore della Francia, e dell'Europa, lasciando dietro di sé 130 morti e circa 450 feriti. Dallo Stade de France a vari luoghi pubblici del centro della città: l'attacco più sanguinoso fu quello al teatro Bataclan, dove morirono 93 persone
La serie di attentati coordinati colpì, più o meno simultaneamente, Stade de France, diversi ristoranti e la sala concerti del Bataclan, riaperto ieri con un concerto di Sting alla vigilia del primo anniversario. Ad agire furono almeno tre gruppi coordinati di un commando jihadista, che si lasciarono dietro un bilancio complessivo di 130 morti, di cui 90 nel solo Bataclan (e fra loro l'italiana Valeria Solesin) e circa 450 feriti (considerando sia quelli ricoverati in ospedale che gli altri). Il tutto cominciò intorno alle 21.20 e si concluse verso l'1.40.
La cronaca
- 21.20 Vicino allo Stade de France a Saint Denis, dove era in corso l'amichevole di calcio Francia-Germania a chi assisteva sugli spalti anche il presidente della Repubblica François Hollande, una prima esplosione avviene su rue Jules Rimet, vicino la porta D di accesso allo stadio. A provocarla un kamikaze, che determina anche la morte di una persona. Un secondo kamikaze si fa esplodere nella stessa strada, vicino la porta H, senza determinare vittime.
- 21.25 Spari sui clienti del ristorante Petit Cambodge e del locale Le Carillon, con circa 15 morti, nel X arrondissement. Poi il commando va verso La Bonne Bière e il ristorante Casa nostra, facendo cinque morti.
- 21.30 È la volta del locale La Belle Equipe nell'XI arrondissement, dove muoiono 20 persone.
- 21.40 Kamikaze anche al bistrot Comptoir Voltaire.
- 21.45 Un terzo commando arriva al Bataclan, dove era in corso il concerto degli Eagles of death metal con circa 1500 spettatori. Tre jihadisti aprono il fuoco sulla folla all'interno e prendono ostaggi.
- 21.53 Terzo kamikaze nella vicina rue de Cokerie: 14 feriti. Situazione tesa dentro lo stadio. Gli attacchi cominciano intanto a colpire decimo e undicesimo arrondissement.
- 22.00 Le prime forze dell'ordine entrano al Bataclan. Alle 22.45 arrivano le unità d'élite. Alle 23.45 viene lanciato l'assalto finale. L'edificio viene dichiarato sicuro infine verso l'1.40.
La Francia va avanti
È stato l'11 settembre della Francia, atterrita, ancora sotto shock, ancora alla ricerca di tutti gli assassini e di
tutti gli errori commessi. Ma la voglia di voltare pagina e ripartire è traboccante, il Paese non vuole più - come hanno
ripetuto Francois Hollande e Manuel Valls - "continuare a piangere i suoi morti". Non vuole aver paura di uscire la sera o di mandare i propri figli a scuola. C'è uno stato d'emergenza in vigore a ricordare quella serata tragica, ci sono le inchieste in corso tra Francia e Belgio, e l'unico esecutore materiale ancora in vita, il fuggiasco Salah Abdeslam, murato vivo in una cella del carcere di massima sicurezza di Fleury-Merogis. Non ha detto ancora una parola e, dice il suo ormai ex avvocato, continua a radicalizzarsi sempre più.
La Francia vuole ripartire e lo ha fatto da dove ci si era fermati: dal Bataclan con un grande concerto di Sting che in francese ha indicato la via per ricominciare. "Stasera abbiamo due compiti: onorare i morti e ricominciare a vivere. Non li dimenticheremo", ha detto. Dopo un minuto di silenzio ha cantato 'Fragile', seguito dai suoi successi. L'ultimo brano è stato "The empty chair", cioè "La sedia vuota", in omaggio a chi ha perso i propri cari e deve andare avanti senza di loro, canzone che aveva dedicato a James Foley, il fotografo americano ucciso dall'Isis in Siria nel 2014.
La cronaca
- 21.20 Vicino allo Stade de France a Saint Denis, dove era in corso l'amichevole di calcio Francia-Germania a chi assisteva sugli spalti anche il presidente della Repubblica François Hollande, una prima esplosione avviene su rue Jules Rimet, vicino la porta D di accesso allo stadio. A provocarla un kamikaze, che determina anche la morte di una persona. Un secondo kamikaze si fa esplodere nella stessa strada, vicino la porta H, senza determinare vittime.
- 21.25 Spari sui clienti del ristorante Petit Cambodge e del locale Le Carillon, con circa 15 morti, nel X arrondissement. Poi il commando va verso La Bonne Bière e il ristorante Casa nostra, facendo cinque morti.
- 21.30 È la volta del locale La Belle Equipe nell'XI arrondissement, dove muoiono 20 persone.
- 21.40 Kamikaze anche al bistrot Comptoir Voltaire.
- 21.45 Un terzo commando arriva al Bataclan, dove era in corso il concerto degli Eagles of death metal con circa 1500 spettatori. Tre jihadisti aprono il fuoco sulla folla all'interno e prendono ostaggi.
- 21.53 Terzo kamikaze nella vicina rue de Cokerie: 14 feriti. Situazione tesa dentro lo stadio. Gli attacchi cominciano intanto a colpire decimo e undicesimo arrondissement.
- 22.00 Le prime forze dell'ordine entrano al Bataclan. Alle 22.45 arrivano le unità d'élite. Alle 23.45 viene lanciato l'assalto finale. L'edificio viene dichiarato sicuro infine verso l'1.40.
La Francia va avanti
È stato l'11 settembre della Francia, atterrita, ancora sotto shock, ancora alla ricerca di tutti gli assassini e di
tutti gli errori commessi. Ma la voglia di voltare pagina e ripartire è traboccante, il Paese non vuole più - come hanno
ripetuto Francois Hollande e Manuel Valls - "continuare a piangere i suoi morti". Non vuole aver paura di uscire la sera o di mandare i propri figli a scuola. C'è uno stato d'emergenza in vigore a ricordare quella serata tragica, ci sono le inchieste in corso tra Francia e Belgio, e l'unico esecutore materiale ancora in vita, il fuggiasco Salah Abdeslam, murato vivo in una cella del carcere di massima sicurezza di Fleury-Merogis. Non ha detto ancora una parola e, dice il suo ormai ex avvocato, continua a radicalizzarsi sempre più.
La Francia vuole ripartire e lo ha fatto da dove ci si era fermati: dal Bataclan con un grande concerto di Sting che in francese ha indicato la via per ricominciare. "Stasera abbiamo due compiti: onorare i morti e ricominciare a vivere. Non li dimenticheremo", ha detto. Dopo un minuto di silenzio ha cantato 'Fragile', seguito dai suoi successi. L'ultimo brano è stato "The empty chair", cioè "La sedia vuota", in omaggio a chi ha perso i propri cari e deve andare avanti senza di loro, canzone che aveva dedicato a James Foley, il fotografo americano ucciso dall'Isis in Siria nel 2014.