130 anni fa nasceva Charlie Chaplin, re del cinema muto e "papà" del vagabondo Charlot
Tra i suoi capolavori Il monello, Luci della città, Tempi moderni, Il grande dittatore
Autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo, Sir Charles Spencer "Charlie" Chaplin nacque il 16 aprile 1889 in una povera famiglia della Londra vittoriana.
Appassionato di recitazione fin da bambino - vestiva i panni dello strillone Billy nella rappresentazione teatrale Sherlock Holmes - esordì nel mondo del cinema nel 1914 con il cortometraggio Making a living, tradotto in Italia come Charlot giornalista. Il personaggio con cui è universalmente conosciuto, Charlot (The Tramp ovvero “il vagabondo”) nacque poco dopo in due cortometraggi usciti quasi contemporaneamente: Charlot ingombrante (del 7 febbraio 1914) e Charlot all'hotel (9 febbraio).
L'emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana, in particolare delle classi sociali più emarginate, nell'era del progresso economico e industriale fino a tramutarsi in una delle più grandi icone del '900. Già nel 1916 Chaplin era diventato una star, guadagnando la cifra record di 600.000 $. Comico, mimo, caratterista, regista, autore e, soprattutto, re del cinema muto, sapeva far ridere e far piangere, esprimendo ogni sentimento umano con impareggiabili gesti del volto e del corpo. Tra i suoi capolavori figurano Il monello, La febbre dell’oro, Luci della città.
Nel 1936 Charlie Chaplin firmò uno dei suoi film più belli, Tempi moderni, opera di denuncia dell'alienazione del lavoro in fabbrica, l'ultimo in cui vestì i panni della maschera più famosa del cinema. Charlot, il vagabondo, per la prima volta, in Tempi moderni, trovò la parola. Nel 1940 arrivò sugli schermi Il grande dittatore, scritto, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin. Il film è una forte parodia satirica del nazismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il movimento nazista tedesco, contemporanei al film.
A causa del suo presunto filo-comunismo nel 1952 al grande attore viene impedito il ritorno negli USA; si stabilì allora in Svizzera da dove diresse altri film capolavoro come Il circo, Un re a New York e La contessa di Hong Kong. Nel 1972 ritornò in America per ritirare il terzo Premio Oscar, alla carriera, per aver "reso la cinematografia la forma d'arte di questo secolo". Fu salutato dal pubblico con un applauso lungo 12 minuti. Tra le onorificenze, anche quella di Grande ufficiale della Repubblica italiana conferitagli nel 1952 per i suoi meriti artistici. Charlie Chaplin morì in Svizzera la notte di Natale del 1977.
Un archivio digitale per Charlot
La famiglia Chaplin e la Cineteca di Bologna festeggiano i 130 anni di Charlie Chaplin con il lancio del sito www.charliechaplinarchive.org: l'intero archivio, digitalizzato e catalogato grazie al Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna, è ora disponibile online per studiosi e appassionati, che potranno effettuare ricerche e visualizzare oltre 150 mila documenti tra foto, manifesti, manoscritti, sceneggiature, appunti, lettere, telegrammi, contratti, tutto quanto possa raccontare la vita di Charlie Chaplin. In occasione dell'anniversario, la Cineteca annuncia anche il "cineconcerto" in Piazza Maggiore a Bologna con il nuovo restauro di "The Circus" (1928), accompagnato dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock, alla 33/a edizione del festival "Il Cinema Ritrovato", in programma dal 22 al 30 giugno.
Appassionato di recitazione fin da bambino - vestiva i panni dello strillone Billy nella rappresentazione teatrale Sherlock Holmes - esordì nel mondo del cinema nel 1914 con il cortometraggio Making a living, tradotto in Italia come Charlot giornalista. Il personaggio con cui è universalmente conosciuto, Charlot (The Tramp ovvero “il vagabondo”) nacque poco dopo in due cortometraggi usciti quasi contemporaneamente: Charlot ingombrante (del 7 febbraio 1914) e Charlot all'hotel (9 febbraio).
L'emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana, in particolare delle classi sociali più emarginate, nell'era del progresso economico e industriale fino a tramutarsi in una delle più grandi icone del '900. Già nel 1916 Chaplin era diventato una star, guadagnando la cifra record di 600.000 $. Comico, mimo, caratterista, regista, autore e, soprattutto, re del cinema muto, sapeva far ridere e far piangere, esprimendo ogni sentimento umano con impareggiabili gesti del volto e del corpo. Tra i suoi capolavori figurano Il monello, La febbre dell’oro, Luci della città.
Nel 1936 Charlie Chaplin firmò uno dei suoi film più belli, Tempi moderni, opera di denuncia dell'alienazione del lavoro in fabbrica, l'ultimo in cui vestì i panni della maschera più famosa del cinema. Charlot, il vagabondo, per la prima volta, in Tempi moderni, trovò la parola. Nel 1940 arrivò sugli schermi Il grande dittatore, scritto, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin. Il film è una forte parodia satirica del nazismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il movimento nazista tedesco, contemporanei al film.
A causa del suo presunto filo-comunismo nel 1952 al grande attore viene impedito il ritorno negli USA; si stabilì allora in Svizzera da dove diresse altri film capolavoro come Il circo, Un re a New York e La contessa di Hong Kong. Nel 1972 ritornò in America per ritirare il terzo Premio Oscar, alla carriera, per aver "reso la cinematografia la forma d'arte di questo secolo". Fu salutato dal pubblico con un applauso lungo 12 minuti. Tra le onorificenze, anche quella di Grande ufficiale della Repubblica italiana conferitagli nel 1952 per i suoi meriti artistici. Charlie Chaplin morì in Svizzera la notte di Natale del 1977.
Un archivio digitale per Charlot
La famiglia Chaplin e la Cineteca di Bologna festeggiano i 130 anni di Charlie Chaplin con il lancio del sito www.charliechaplinarchive.org: l'intero archivio, digitalizzato e catalogato grazie al Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna, è ora disponibile online per studiosi e appassionati, che potranno effettuare ricerche e visualizzare oltre 150 mila documenti tra foto, manifesti, manoscritti, sceneggiature, appunti, lettere, telegrammi, contratti, tutto quanto possa raccontare la vita di Charlie Chaplin. In occasione dell'anniversario, la Cineteca annuncia anche il "cineconcerto" in Piazza Maggiore a Bologna con il nuovo restauro di "The Circus" (1928), accompagnato dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock, alla 33/a edizione del festival "Il Cinema Ritrovato", in programma dal 22 al 30 giugno.