150 anni fa nasceva Maria Montessori
Il suo metodo educativo è adottato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. "La sua vita è stata simbolicamente una storia di libertà, di intelligenza, di creatività femminile", ha detto il Capo dello Stato
Il 31 agosto 1870, nasceva Maria Montessori, educatrice italiana, nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo.
Il ricordo del Presidente della Repubblica
"La comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale, proprio in quanto veicolo insostituibile di socialità per i bambini e i ragazzi: ne comprendiamo ancor più l'importanza dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile". Così Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione del 150/mo anniversario della nascita di Maria Montessori.
"Maria Montessori - ricorda il Capo dello Stato - nasceva centocinquanta anni fa, a Chiaravalle. La sua umanità, i suoi studi, la sua coraggiosa esperienza di educatrice, hanno impresso un segno profondo nelle scienze pedagogiche e indicato orizzonti nuovi per la scuola, a beneficio di milioni di giovani in ogni parte del mondo, che hanno potuto e saputo accrescere in piena libertà la loro personalità. Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull'autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità".
Il suo "metodo", afferma Mattarella, "ha varcato le frontiere e, nel suo nome, tantissime educatrici ed educatori, ragazze e ragazzi, hanno conferito alla scuola un valore di crescita nella conoscenza che, accanto al sapere letterario e scientifico,abbia lo sguardo rivolto allo sviluppo integrale della personalità degli alunni". La vita di Maria Montessori, aggiunge il Capo dello Stato, "è stata anche simbolicamente una storia di libertà, di intelligenza, di creatività femminile. Sono tante le insegnanti,le educatrici, le operatrici scolastiche che continuano oggi a impegnarsi con la medesima passione".
Il metodo Montessori
Bill Gates e il premio Nobèl Garcia Marquez, Zuckerberg e Jeff Bezos, i fondatori di Google Page e Brin, Jimmy Wales di Wikipedia e Yo-Yo Ma, il violoncellista prodigio, Mario Draghi e Beyoncé. Tutti hanno trascorso parte della loro infanzia immersi nel sistema educativo sviluppato nella prima metà del '900 da Maria Montessori. È così nutrita la schiera dei montessoriani tra i protagonisti del web, da far parlare di "Montessori Mafia" sulle pagine dell'autorevole "Wall Street Journal". Il pensiero montessoriano pone al centro del sistema educativo il “bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali”, che l’adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive. Il principio fondamentale deve essere la dunque “libertà dell’allievo”, poiché solo la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà deve emergere la disciplina.
Maria Montessori si afferma in un mondo, l'Italia tra '800 e '900, dominato dai pregiudizi e dagli stereotipi sull'inferiorità femminile. Intellettuale eclettica, scienziata, docente all'università, filantropa, femminista, Montessori è tra le prime donne italiane a laurearsi in Medicina e come psichiatra, unica donna in un ambito rigorosamente maschile, ottiene risultati straordinari dai bambini con ritardo mentale. Un coraggio e una caparbietà che colpirono due eminenti personaggi dell'epoca che la appoggiarono pubblicamente: il ministro della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia Guido Baccelli e Papa Leone XIII, che dichiarò: "Tra tutte le professioni, quella più adatta per una donna è proprio quella di medico".
Quando nel 1909 Maria Montessori pubblica "Il Metodo della pedagogia scientifica", l'atto di nascita della sua pedagogia, la scuola è il luogo dell'oppressione, delle punizioni corporali, dell'immobilità e del silenzio. La sua rivoluzione la trasforma in uno dei più influenti pedagogisti del '900, una vera e propria celebrità mondiale. Una figura di primo piano anche del femminismo, impegnata nelle attività sociali e vicina al mondo della politica. Dopo l'ascesa di Mussolini, Maria Montessori avrà un rapporto difficile con il fascismo: i contrasti la porteranno a lasciare l'Italia nel 1933 e a viaggiare in molti Paesi, dove diffonderà la sua teoria educativa. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla morte, avvenuta nel 1952, si impegnerà senza sosta per l'affermazione del proprio metodo educativo.
Il ricordo del Presidente della Repubblica
"La comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale, proprio in quanto veicolo insostituibile di socialità per i bambini e i ragazzi: ne comprendiamo ancor più l'importanza dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile". Così Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione del 150/mo anniversario della nascita di Maria Montessori.
"Maria Montessori - ricorda il Capo dello Stato - nasceva centocinquanta anni fa, a Chiaravalle. La sua umanità, i suoi studi, la sua coraggiosa esperienza di educatrice, hanno impresso un segno profondo nelle scienze pedagogiche e indicato orizzonti nuovi per la scuola, a beneficio di milioni di giovani in ogni parte del mondo, che hanno potuto e saputo accrescere in piena libertà la loro personalità. Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull'autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità".
Il suo "metodo", afferma Mattarella, "ha varcato le frontiere e, nel suo nome, tantissime educatrici ed educatori, ragazze e ragazzi, hanno conferito alla scuola un valore di crescita nella conoscenza che, accanto al sapere letterario e scientifico,abbia lo sguardo rivolto allo sviluppo integrale della personalità degli alunni". La vita di Maria Montessori, aggiunge il Capo dello Stato, "è stata anche simbolicamente una storia di libertà, di intelligenza, di creatività femminile. Sono tante le insegnanti,le educatrici, le operatrici scolastiche che continuano oggi a impegnarsi con la medesima passione".
Il metodo Montessori
Bill Gates e il premio Nobèl Garcia Marquez, Zuckerberg e Jeff Bezos, i fondatori di Google Page e Brin, Jimmy Wales di Wikipedia e Yo-Yo Ma, il violoncellista prodigio, Mario Draghi e Beyoncé. Tutti hanno trascorso parte della loro infanzia immersi nel sistema educativo sviluppato nella prima metà del '900 da Maria Montessori. È così nutrita la schiera dei montessoriani tra i protagonisti del web, da far parlare di "Montessori Mafia" sulle pagine dell'autorevole "Wall Street Journal". Il pensiero montessoriano pone al centro del sistema educativo il “bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali”, che l’adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive. Il principio fondamentale deve essere la dunque “libertà dell’allievo”, poiché solo la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà deve emergere la disciplina.
Maria Montessori si afferma in un mondo, l'Italia tra '800 e '900, dominato dai pregiudizi e dagli stereotipi sull'inferiorità femminile. Intellettuale eclettica, scienziata, docente all'università, filantropa, femminista, Montessori è tra le prime donne italiane a laurearsi in Medicina e come psichiatra, unica donna in un ambito rigorosamente maschile, ottiene risultati straordinari dai bambini con ritardo mentale. Un coraggio e una caparbietà che colpirono due eminenti personaggi dell'epoca che la appoggiarono pubblicamente: il ministro della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia Guido Baccelli e Papa Leone XIII, che dichiarò: "Tra tutte le professioni, quella più adatta per una donna è proprio quella di medico".
Quando nel 1909 Maria Montessori pubblica "Il Metodo della pedagogia scientifica", l'atto di nascita della sua pedagogia, la scuola è il luogo dell'oppressione, delle punizioni corporali, dell'immobilità e del silenzio. La sua rivoluzione la trasforma in uno dei più influenti pedagogisti del '900, una vera e propria celebrità mondiale. Una figura di primo piano anche del femminismo, impegnata nelle attività sociali e vicina al mondo della politica. Dopo l'ascesa di Mussolini, Maria Montessori avrà un rapporto difficile con il fascismo: i contrasti la porteranno a lasciare l'Italia nel 1933 e a viaggiare in molti Paesi, dove diffonderà la sua teoria educativa. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla morte, avvenuta nel 1952, si impegnerà senza sosta per l'affermazione del proprio metodo educativo.