25 anni fa furono uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin #Noinonarchiviamo
Da allora, processo dopo processo, e nonostante l'impegno delle famiglie, di associazioni e comuni cittadini, non si è avuta né verità né giustizia
Mogadiscio, 20 marzo 1994: La giornalista del Tg 3 Ilaria Alpi e l'operatore Miran Hrovatin, inviati a seguire gli sviluppi della guerra in Somalia, sono da poco tornati al loro albergo, il Sahafi. Decidono di uscire attraversando la "green line", la linea verde che dal 1991 divide in due la città. Una parte è controllata da Ali Mahdi, l'altra dal generale Aidid. Raggiungono l'hotel Amana, ma ci restano solo pochi minuti. Appena ripartiti, alle 15, una macchina con a bordo un commando composto da uomini somali blocca il fuoristrada nel quale stanno viaggiando. In pochi secondi scoppia l'inferno. Miran viene trovato morto, ma Ilaria è ancora in vita. L'imprenditore italiano Giancarlo Marocchino e alcuni suoi uomini li portano al porto vecchio di Mogadiscio, dove un medico militare le presta le prime cure, ma invano. Anche Ilaria muore.
È passato esattamente un quarto di secolo da quel 20 marzo 1994 quando a Mogadiscio furono assassinati Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Da allora, processo dopo processo, e nonostante l'impegno delle famiglie, di associazioni e comuni cittadini, non si è avuta né verità né giustizia.
"Nel loro lavoro d’inchiesta Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avevano trovato notizie di traffici illeciti, avevano raccolto testimonianze, stavano compiendo verifiche e riscontri che interpellavano anche il nostro Paese - ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - L’agguato, eseguito da un commando ancora ignoto nella matrice e nella composizione, ha spezzato due vite e trafitto la libertà di tutti. I nomi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono accanto a quelli dei tanti che, in Italia e nel mondo, sono divenuti bersaglio di vendette, vittime di criminali ritorsioni, di crudeli esecuzioni finalizzate a reprimere la autonomia delle persone, a intimidire chi cerca notizie scomode, a imbavagliare il diritto alla verità".
È passato esattamente un quarto di secolo da quel 20 marzo 1994 quando a Mogadiscio furono assassinati Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Da allora, processo dopo processo, e nonostante l'impegno delle famiglie, di associazioni e comuni cittadini, non si è avuta né verità né giustizia.
"Nel loro lavoro d’inchiesta Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avevano trovato notizie di traffici illeciti, avevano raccolto testimonianze, stavano compiendo verifiche e riscontri che interpellavano anche il nostro Paese - ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - L’agguato, eseguito da un commando ancora ignoto nella matrice e nella composizione, ha spezzato due vite e trafitto la libertà di tutti. I nomi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono accanto a quelli dei tanti che, in Italia e nel mondo, sono divenuti bersaglio di vendette, vittime di criminali ritorsioni, di crudeli esecuzioni finalizzate a reprimere la autonomia delle persone, a intimidire chi cerca notizie scomode, a imbavagliare il diritto alla verità".