Gli 85 anni di Giorgio Armani, il Re della Moda
È lo stilista simbolo del Made in Italy
Giorgio Armani, lo stilista simbolo del Made in Italy, compie 85 anni. Con i suoi abiti ha inventato una nuova immagine femminile lontana dagli stereotipi ed è amato in tutto il mondo. L'approdo nel mondo della moda avviene quasi casualmente, quando a metà degli anni '60 Armani lascia la facoltà di medicina e finisce per trovare lavoro a La Rinascente, prima come aiuto fotografo e poi come vetrinista. A scoprire il suo talento è Nino Cerruti, che nel 1965 lo chiama per la sua linea Hitman. Dopo qualche anno, è il momento del grande salto: nel 1974 nasce la linea Armani by Sicons, che lo convince a crearsi un suo marchio. Il 24 luglio 1975 debutta la Giorgio Armani SPA, con l'aiuto del socio Sergio Galeotti. Il successo all'estero arriva presto: nel 1978 Diane Keaton ritira l'Oscar per "Io e Annie" vestendo una giacca Giorgio Armani, ma è con "American Gigolò" che lo stilista diventa famoso in tutto il mondo: un giovane Richard Gere indossa blazer destrutturati e pantaloni morbidi con le pinces, look che diventa in poco tempo sinonimo di sensualità negli Stati Uniti.
Armani e il cinema
La passione di Armani per la moda degli anni Trenta emerge ne 'Gli Intoccabili' (1987), capolavoro di Brian De Palma: qui il boss Al Capone (interpretato da Robert De Niro) veste tre pezzi sui toni del grigio, con paletot spigati e con il Borsalino calato di tre quarti. Tra gli altri abiti per i quali lo stilista ha lavorato si possono ricordare quelli per 'Phenomena' (1985), 'Diavolo in corpo' (1986), 'Cadillac Man' (1990) e 'Ransom - Il riscatto' (1996). Nel 1990, ne 'Il te' del deserto' di Bernardo Bertolucci, Port Maresby (interpretato da John Malkovich) esibisce uno stile raffinato composto da vestito di sahariane, camicia di lino a righe, pantaloni morbidi e stivali. E ancora, Bruce Wayne (interpretato da Christian Bale), alias Batman, indossa un gessato con cravatta regimental ne 'Il cavaliere oscuro' (2008), mentre Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) cravatte a fantasia e doppiopetto gessato in 'The Wolf of Wall street' (2013). Giorgio Armani ha poi vestito Michael Fassbender e Penelope Cruz nel film 'The Counselor - Il procuratore' (2013) e Jessica Chastain nel film 1981: 'Indagine a New York' (2015).
"Per me il cinema non è stato solo una grande passione dell'infanzia, continuata nell'età adulta - racconta Armani - ma anche una costante fonte di idee e di ispirazioni, da cui ho attinto nel corso degli anni contribuendo alla costruzione della mia estetica. Il cinema è un enorme repertorio di visioni che ha dato forma in maniera indelebile al mio stile e al mio modo di intendere l'eleganza e di comunicarla". Spazio quindi alle atmosfere dell'America degli anni venti e trenta, con tagli nitidi e puliti e toni di colori freddi: il beige, il grigio e il greige, una nuova tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso, anche se è soprattutto il blu Armani a contraddistinguere la sua produzione. Mentre altra grande fonte di ispirazione è per lo stilista di origini piacentine la cultura orientale e araba tradotta in colletti alla coreana e cappotti avvolgenti.
Armani e il cinema
La passione di Armani per la moda degli anni Trenta emerge ne 'Gli Intoccabili' (1987), capolavoro di Brian De Palma: qui il boss Al Capone (interpretato da Robert De Niro) veste tre pezzi sui toni del grigio, con paletot spigati e con il Borsalino calato di tre quarti. Tra gli altri abiti per i quali lo stilista ha lavorato si possono ricordare quelli per 'Phenomena' (1985), 'Diavolo in corpo' (1986), 'Cadillac Man' (1990) e 'Ransom - Il riscatto' (1996). Nel 1990, ne 'Il te' del deserto' di Bernardo Bertolucci, Port Maresby (interpretato da John Malkovich) esibisce uno stile raffinato composto da vestito di sahariane, camicia di lino a righe, pantaloni morbidi e stivali. E ancora, Bruce Wayne (interpretato da Christian Bale), alias Batman, indossa un gessato con cravatta regimental ne 'Il cavaliere oscuro' (2008), mentre Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) cravatte a fantasia e doppiopetto gessato in 'The Wolf of Wall street' (2013). Giorgio Armani ha poi vestito Michael Fassbender e Penelope Cruz nel film 'The Counselor - Il procuratore' (2013) e Jessica Chastain nel film 1981: 'Indagine a New York' (2015).
"Per me il cinema non è stato solo una grande passione dell'infanzia, continuata nell'età adulta - racconta Armani - ma anche una costante fonte di idee e di ispirazioni, da cui ho attinto nel corso degli anni contribuendo alla costruzione della mia estetica. Il cinema è un enorme repertorio di visioni che ha dato forma in maniera indelebile al mio stile e al mio modo di intendere l'eleganza e di comunicarla". Spazio quindi alle atmosfere dell'America degli anni venti e trenta, con tagli nitidi e puliti e toni di colori freddi: il beige, il grigio e il greige, una nuova tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso, anche se è soprattutto il blu Armani a contraddistinguere la sua produzione. Mentre altra grande fonte di ispirazione è per lo stilista di origini piacentine la cultura orientale e araba tradotta in colletti alla coreana e cappotti avvolgenti.