Kolossal e melodramma: Via col Vento compie 80 anni e resta uno dei film più belli di sempre
Nel 1940 vinse 10 premi Oscar
Il 15 dicembre del 1939 ad Atlanta, negli Stati Uniti, venne proiettato per la prima volta un film destinato a segnare un'epoca e a diventare il maggior incasso di tutti i tempi, il kolossal di Victor Fleming 'Via col vento". Tratto dall'omonimo libro del 1936 scritto dalla statunitense Margaret Mitchell, "Via col vento" racconta la storia della giovane Scarlett - Rossella nel doppiaggio italiano - O'Hara, figlia di un proprietario terriero irlandese trasferitosi in Georgia in gioventù, durante la Guerra di Secessione. Erano gli anni della schiavitù e del Sud destinato a soccombere alla forza del Nord.
La trama
Rossella (Vivien Leigh) è innamorata di Ashley Wilkes (Leslie Howard), che abita nella ricca tenuta delle Dodici Querce ed è in procinto di sposare la cugina Melania (Olivia de Havilland). Durante un ricevimento viene annunciato sia il fidanzamento di Ashley e Melania sia l'entrata in guerra del Sud. La stessa sera Scarlett conosce l'avventuriero Rhett Butler (Clark Gable).
Il cast
Il film nacque dall'idea del produttore David O. Selznick, che ottenne i diritti del libro per l'allora astronomica cifra di 50mila dollari e che ritardò di due anni le riprese perché voleva garantirsi Clark Gable per il ruolo di Rhett Butler. La ricerca di Rossella, inoltre, divenne quasi una barzelletta nell'ambiente: furono effettuati 1.400 provini per la parte e Vivien Leigh fu l'ultima scelta dopo Katherine Hepburn, Susan Hayward e Bett Davis. La sceneggiatura originale scritta da Sidney Howard, inoltre, fu sottoposta a numerose revisioni da parte di diversi sceneggiatori nel tentativo di ridurla a una lunghezza adeguata.
Per la regia fu chiamato George Cukor, ma fu licenziato poco dopo l'inizio delle riprese e sostituito da Victor Fleming. Questi a sua volta fu brevemente sostituito da Sam Wood mentre si prendeva una pausa a causa di un esaurimento nervoso.
Gli incassi e i premi
Il successo del film fu tale che, da 80 anni, viene proiettato tutti i giorni ininterrottamente nella Sala 6 del cinema CNN6 Centre di Atlanta, oltre a essere proiettato con una certa frequenza in molte sale degli Usa. Dal 1939 ha incassato oltre 198 milioni di dollari sul mercato interno, cifra che ricalcolata con l'inflazione lo mette al primo posto dei film americani più visti nel Paese con 1,733 miliardi di dollari di incasso.
Non solo: nel 2014, a seguito delle varie riproposizioni, "Via col vento" sale al primo posto come film di maggiore incasso della storia del cinema con oltre 3,3 miliardi di dollari guadagnati (valore corretto con l'inflazione).
Nel 1940 Via col Vento vinse 10 premi Oscar (all'epoca un record), tra cui miglior film, miglior regista (Victor Fleming), migliore sceneggiatura non originale, miglior attrice (Vivien Leigh) e miglior attrice non protagonista (Hattie McDaniel, "Mami", prima afroamericana a vincere un Oscar).
Le battute memorabili
Il film è talmente famoso che sono moltissime le scene memorabili, dal ballo iniziale alle Dodici Querce ad Atlanta in fiamme, ma anche di frasi storiche, dal motivazionale "Domani è un altro giorno" di Rossella al "Francamente me ne infischio" di Rhett. Quest'ultima frase occupa la prima posizione assoluta nella "AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes", la classifica delle 100 migliori citazioni cinematografiche dell'AFI, l'American Film Institute.
La scena finale
La trama
Rossella (Vivien Leigh) è innamorata di Ashley Wilkes (Leslie Howard), che abita nella ricca tenuta delle Dodici Querce ed è in procinto di sposare la cugina Melania (Olivia de Havilland). Durante un ricevimento viene annunciato sia il fidanzamento di Ashley e Melania sia l'entrata in guerra del Sud. La stessa sera Scarlett conosce l'avventuriero Rhett Butler (Clark Gable).
Il cast
Il film nacque dall'idea del produttore David O. Selznick, che ottenne i diritti del libro per l'allora astronomica cifra di 50mila dollari e che ritardò di due anni le riprese perché voleva garantirsi Clark Gable per il ruolo di Rhett Butler. La ricerca di Rossella, inoltre, divenne quasi una barzelletta nell'ambiente: furono effettuati 1.400 provini per la parte e Vivien Leigh fu l'ultima scelta dopo Katherine Hepburn, Susan Hayward e Bett Davis. La sceneggiatura originale scritta da Sidney Howard, inoltre, fu sottoposta a numerose revisioni da parte di diversi sceneggiatori nel tentativo di ridurla a una lunghezza adeguata.
Per la regia fu chiamato George Cukor, ma fu licenziato poco dopo l'inizio delle riprese e sostituito da Victor Fleming. Questi a sua volta fu brevemente sostituito da Sam Wood mentre si prendeva una pausa a causa di un esaurimento nervoso.
Gli incassi e i premi
Il successo del film fu tale che, da 80 anni, viene proiettato tutti i giorni ininterrottamente nella Sala 6 del cinema CNN6 Centre di Atlanta, oltre a essere proiettato con una certa frequenza in molte sale degli Usa. Dal 1939 ha incassato oltre 198 milioni di dollari sul mercato interno, cifra che ricalcolata con l'inflazione lo mette al primo posto dei film americani più visti nel Paese con 1,733 miliardi di dollari di incasso.
Non solo: nel 2014, a seguito delle varie riproposizioni, "Via col vento" sale al primo posto come film di maggiore incasso della storia del cinema con oltre 3,3 miliardi di dollari guadagnati (valore corretto con l'inflazione).
Nel 1940 Via col Vento vinse 10 premi Oscar (all'epoca un record), tra cui miglior film, miglior regista (Victor Fleming), migliore sceneggiatura non originale, miglior attrice (Vivien Leigh) e miglior attrice non protagonista (Hattie McDaniel, "Mami", prima afroamericana a vincere un Oscar).
Le battute memorabili
Il film è talmente famoso che sono moltissime le scene memorabili, dal ballo iniziale alle Dodici Querce ad Atlanta in fiamme, ma anche di frasi storiche, dal motivazionale "Domani è un altro giorno" di Rossella al "Francamente me ne infischio" di Rhett. Quest'ultima frase occupa la prima posizione assoluta nella "AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes", la classifica delle 100 migliori citazioni cinematografiche dell'AFI, l'American Film Institute.
La scena finale