La vita normale di Wuhan un anno dopo la fine del lockdown
La città cinese colpita più duramente dal Covid all'inizio del 2020 vive una nuova prosperità
Sulle rive del fiume Yangtze Wuhan la gente è tornata a far volare gli aquiloni, le strade sono affollate e le stazioni piene, i ciliegi sono in fiore. La vita a Wuhan, la città cinese colpita più duramente dall'epidemia di COVID-19 all'inizio del 2020, è tornata alla normalità.
È trascorso un anno da quando l'8 aprile 2020 è stato revocato il "lockdown" che aveva blindato la metropoli con 11 milioni di abitanti per oltre tre mesi, in pieno capodanno lunare cinese, per evitare la diffusione del virus. Già da giorni gli operai avevano iniziato a rimuovere le barriere gialle che isolavano i quartieri e molti reparti Covid erano stati smantellati, ma solo l'8 aprile con la ripartenza dei viaggi in uscita, la città iniziò la ripresa che l'ha portata oggi a una nuova prosperità.
Sulle autostrade non circolano più i camion che trasportano materiale sanitario, ma verdure fresche e merci. L'aeroporto di Wuhan Tianhe ha aperto 13 nuove rotte aeree nazionali da Wuhan a Jining, Weifang, Dunhuang e Jiayuguan, con un tasso di occupazione del 90%. Wuhan ha anche istituito cinque" rotte aeree "per città chiave come Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Chengdu". Pochi giorni fa, il treno n. X8202, che ha trasportato più di 600 tonnellate di prodotti elettronici e materiali antiepidemici prodotti a Hubei, è partito da Wuhan diretto a Marasevic in Polonia: è il 40esimo treno Cina-Europa del 2021. Importazioni e esportazioni sono aumentate dell'8,8%.
Restano le misure preventive, come l'obbligo di indossare la mascherina, la misurazione della temperatura e il rispetto della distanza sociale, ma gli ospedali spuntati dal nulla sono un ricordo. I medici e gli operatori sanitari vi fanno ritorno di tanto in tanto e scattano foto davanti alle scritte sui muri e ai disegni che fecero nei giorni più bui della pandemia. Tra loro ci sono anche Xu Qiuying e Peng Yu, arrivati in piena pandemia dal Sichuan per aiutare la provincia di Hubei. Hanno combattuto insieme contro il virus per 53 giorni ma sono diventati amici dopo aver fatto ritorno nella loro città. Un anno dopo, eccoli, davanti al cancello dell'Ospedale della Croce Rossa di Wuhan dove sono tornati, da marito e moglie, per la classica foto di rito.

È trascorso un anno da quando l'8 aprile 2020 è stato revocato il "lockdown" che aveva blindato la metropoli con 11 milioni di abitanti per oltre tre mesi, in pieno capodanno lunare cinese, per evitare la diffusione del virus. Già da giorni gli operai avevano iniziato a rimuovere le barriere gialle che isolavano i quartieri e molti reparti Covid erano stati smantellati, ma solo l'8 aprile con la ripartenza dei viaggi in uscita, la città iniziò la ripresa che l'ha portata oggi a una nuova prosperità.
Sulle autostrade non circolano più i camion che trasportano materiale sanitario, ma verdure fresche e merci. L'aeroporto di Wuhan Tianhe ha aperto 13 nuove rotte aeree nazionali da Wuhan a Jining, Weifang, Dunhuang e Jiayuguan, con un tasso di occupazione del 90%. Wuhan ha anche istituito cinque" rotte aeree "per città chiave come Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Chengdu". Pochi giorni fa, il treno n. X8202, che ha trasportato più di 600 tonnellate di prodotti elettronici e materiali antiepidemici prodotti a Hubei, è partito da Wuhan diretto a Marasevic in Polonia: è il 40esimo treno Cina-Europa del 2021. Importazioni e esportazioni sono aumentate dell'8,8%.
Restano le misure preventive, come l'obbligo di indossare la mascherina, la misurazione della temperatura e il rispetto della distanza sociale, ma gli ospedali spuntati dal nulla sono un ricordo. I medici e gli operatori sanitari vi fanno ritorno di tanto in tanto e scattano foto davanti alle scritte sui muri e ai disegni che fecero nei giorni più bui della pandemia. Tra loro ci sono anche Xu Qiuying e Peng Yu, arrivati in piena pandemia dal Sichuan per aiutare la provincia di Hubei. Hanno combattuto insieme contro il virus per 53 giorni ma sono diventati amici dopo aver fatto ritorno nella loro città. Un anno dopo, eccoli, davanti al cancello dell'Ospedale della Croce Rossa di Wuhan dove sono tornati, da marito e moglie, per la classica foto di rito.
