Larry il Gatto, 10 anni a Downing Street
Elegante, sornione, dispettoso e affascinante, Larry The Cat è il felino più fotografato d'Inghilterra
Il gatto Larry, primo felino d'Inghilterra a essere insignito del titolo di 'Chief Mouser', ossia 'l'acchiappatopi in capo', festeggia 10 anni a Downing Street. Era il 15 febbraio 2011 quando il soriano, che allora aveva quattro anni, mise la zampa per la prima volta nella sede del primo ministro britannico. Quel giorno fece un giro del palazzo e poi si dedicò a una lunga pennichella non prima di aver sbirciato fuori dalla finestra in una delle sue pose abituali a favore dei fotografi. Un paio di mesi dopo, a fine aprile 2011, perfettamente ambientato, sfoggiava un elegante papillon con i colori della bandiera britannica in occasione del matrimonio tra il principe William e Kate Middleton.
Dal suo ingresso a Downing Street, si sono succeduti tre premier e il Regno Unito ha attraversato il difficile percorso della Brexit. Nel frattempo l'ineffabile felino, proveniente da un rifugio londinese per animali abbandonati, ha però sempre mantenuto salde le redini del potere, nonostante le sue abilità nella caccia ai topi, dopo un promettente inizio, abbiano lasciato parecchio a desiderare. O, quantomeno, Larry aveva preferito dedicarsi alla "pianificazione tattica" dopo i tre roditori catturati nei primi mesi a Downing Street, spiegò David Cameron, l'ex premier che lo accolse al numero 10.
La diplomazia di Larry, basata senza dubbio sul 'soft power', "ha catturato i cuori dei cittadini britannici", spiega una nota di Downing Street. Un rapporto che è stato particolarmente cordiale con i giornalisti, con i quali non ha mai mancato di intrattenersi ricevendo carezze e spuntini. E con i fotografi, appostati soprattutto nei momenti clou, che non hanno lesinato scatti e che lui non ha mai deluso. Basti pensare alla recente "caccia al piccione" con cui li ha distratti dall'imminente annuncio sull'accordo post Brexit, smorzando la tensione e strappando un sorriso.
Altalenanti invece i rapporti con l'eterno rivale Palmerston, il gatto del Foreign Office, che lo scorso anno ha lasciato la politica per ritirarsi in campagna, forse stanco di anni di contese in cortile. Con i politici ospiti di "casa sua", Larry ha fatto il buono e il cattivo tempo. Si è lasciato accarezzare da Barack Obama ma è stato più complicato il rapporto con i Trump. Prima Larry ha escogitato un photobombing durante la foto sulla soglia di Downing Street, poi si è piazzato sotto la limousine presidenziale rifiutando di abbandonare la posizione con una risoluta ostinazione che avrebbe reso orgoglioso Churchill che ha battuto quanto a permanenza nell'edificio.
Pur avendo abituato il pubblico a un dignitoso silenzio, Larry ha raccontato la sua storia in una biografia, 'The Larry Diaries', firmata dal giornalista James Robinson, e vanta un profilo Twitter non ufficiale, @Number10cat, con oltre 433 mila seguaci. Interpellato dalla France Presse, l'amministratore del profilo ha chiarito di essere un mero portavoce e di limitarsi a riportare fedelmente il pensiero di Larry. "La prima cosa da ricordare è che io abito qui permanentemente, i politici si limitano a convivere con me finché non vengono licenziati", è il monito del felino, "prima o poi capiranno tutti che sono io che comando qui". Che poi è la regola per chiunque viva con un gatto.
Dal suo ingresso a Downing Street, si sono succeduti tre premier e il Regno Unito ha attraversato il difficile percorso della Brexit. Nel frattempo l'ineffabile felino, proveniente da un rifugio londinese per animali abbandonati, ha però sempre mantenuto salde le redini del potere, nonostante le sue abilità nella caccia ai topi, dopo un promettente inizio, abbiano lasciato parecchio a desiderare. O, quantomeno, Larry aveva preferito dedicarsi alla "pianificazione tattica" dopo i tre roditori catturati nei primi mesi a Downing Street, spiegò David Cameron, l'ex premier che lo accolse al numero 10.
La diplomazia di Larry, basata senza dubbio sul 'soft power', "ha catturato i cuori dei cittadini britannici", spiega una nota di Downing Street. Un rapporto che è stato particolarmente cordiale con i giornalisti, con i quali non ha mai mancato di intrattenersi ricevendo carezze e spuntini. E con i fotografi, appostati soprattutto nei momenti clou, che non hanno lesinato scatti e che lui non ha mai deluso. Basti pensare alla recente "caccia al piccione" con cui li ha distratti dall'imminente annuncio sull'accordo post Brexit, smorzando la tensione e strappando un sorriso.
Altalenanti invece i rapporti con l'eterno rivale Palmerston, il gatto del Foreign Office, che lo scorso anno ha lasciato la politica per ritirarsi in campagna, forse stanco di anni di contese in cortile. Con i politici ospiti di "casa sua", Larry ha fatto il buono e il cattivo tempo. Si è lasciato accarezzare da Barack Obama ma è stato più complicato il rapporto con i Trump. Prima Larry ha escogitato un photobombing durante la foto sulla soglia di Downing Street, poi si è piazzato sotto la limousine presidenziale rifiutando di abbandonare la posizione con una risoluta ostinazione che avrebbe reso orgoglioso Churchill che ha battuto quanto a permanenza nell'edificio.
Pur avendo abituato il pubblico a un dignitoso silenzio, Larry ha raccontato la sua storia in una biografia, 'The Larry Diaries', firmata dal giornalista James Robinson, e vanta un profilo Twitter non ufficiale, @Number10cat, con oltre 433 mila seguaci. Interpellato dalla France Presse, l'amministratore del profilo ha chiarito di essere un mero portavoce e di limitarsi a riportare fedelmente il pensiero di Larry. "La prima cosa da ricordare è che io abito qui permanentemente, i politici si limitano a convivere con me finché non vengono licenziati", è il monito del felino, "prima o poi capiranno tutti che sono io che comando qui". Che poi è la regola per chiunque viva con un gatto.
How it started How it’s going#Larryversary
— Larry the Cat (@Number10cat) February 15, 2021
(Pic @JeffOvers) pic.twitter.com/bhcPUDsgpX