100 anni fa l'Armistizio che pose fine alla Grande Guerra. Il racconto in 99 scatti
Le foto dal fronte della Prima Guerra Mondiale
L'estate del 1914 segnò l'inizio della Prima guerra mondiale, il più grande conflitto mai visto, una carneficina che coinvolse quasi tutti i continenti, cambiandone per sempre il destino.
La guerra pose fine a quattro imperi, austro-ungarico, prussiano, zarista e ottomano,
generando diversi Stati nazionali che ridisegnarono completamente la geografia politica dell'Europa e del Medio Oriente.
Quando furono firmati gli armistizi tra i belligeranti, le vittime si contavano a decine di milioni, mentre i sopravvissuti dovettero adattarsi ad un mondo nuovo e fortemente instabile.
L'Italia entrò nel conflitto il 24 maggio del 1915, dopo essere passata nei mesi precedenti dall’alleanza con l’Impero asburgico alla neutralità. La decisione di dichiarare guerra alla Serbia senza consultare l’Italia aveva di fatto rotto la Triplice Alleanza. La rivendicazione dell’italianità di Trento e Trieste avevano fatto il resto facendo pendere il piatto della bilancia a favore dell’intervento. Il nostro Paese pagò un tributo tra i più alti in Europa con oltre 650mila soldati morti in combattimento e un altro milione feriti. Centinaia di migliaia di civili morirono nelle zone di guerra per i bombardamenti, la fame e gli stenti. La disfatta di Caporetto nell'ottobre 1917 fu il momento più difficile, ma la resistenza sulla linea del Piave consentì la riscossa fino alla resa degli austriaci a Vittorio Veneto il 4 novembre.
L'11 novembre 1918, un secolo fa, alle 5.20 del mattino, nella radura di Rethondes, nella foresta di Compiegne, a nord di Parigi, Francia e Germania firmarono l'armistizio che mise fine alla Prima Guerra mondiale. Per compiere un gesto storico il generalissimo delle forze armate alleate, il maresciallo Ferdinand Foch, scelse un luogo tranquillo, isolato ma vicino al fronte e alla città. La radura di Rethondes era il luogo perfetto. Un grande spazio circolare di cento metri di diametro nel quale si incrociano due linee ferroviarie utilizzate per il trasporto dell'artiglieria. Tutto avvenne in una carrozza ristorante, la numero 2419D, collocata al centro della radura, destinata a diventare il treno più famoso di Francia e d'Europa. E che oggi è stato al centro delle commemorazioni del centenario, con la visita del presidente francese, Emmanuel Macron, e della cancelliera tedesca, Angela Merkel che hanno deposto una corona di fiori e hanno inaugurato una targa commemorativa in una cerimonia altamente simbolica che si è svolta proprio nella radura di Rethondes. E' la prima volta dal 1945 che un presidente francese e un capo del governo tedesco si incontrano nel luogo in cui fu firmato l'armistizio che mise fine a un conflitto costato la vita a 18 milioni di persone.
La guerra pose fine a quattro imperi, austro-ungarico, prussiano, zarista e ottomano,
generando diversi Stati nazionali che ridisegnarono completamente la geografia politica dell'Europa e del Medio Oriente.
Quando furono firmati gli armistizi tra i belligeranti, le vittime si contavano a decine di milioni, mentre i sopravvissuti dovettero adattarsi ad un mondo nuovo e fortemente instabile.
L'Italia entrò nel conflitto il 24 maggio del 1915, dopo essere passata nei mesi precedenti dall’alleanza con l’Impero asburgico alla neutralità. La decisione di dichiarare guerra alla Serbia senza consultare l’Italia aveva di fatto rotto la Triplice Alleanza. La rivendicazione dell’italianità di Trento e Trieste avevano fatto il resto facendo pendere il piatto della bilancia a favore dell’intervento. Il nostro Paese pagò un tributo tra i più alti in Europa con oltre 650mila soldati morti in combattimento e un altro milione feriti. Centinaia di migliaia di civili morirono nelle zone di guerra per i bombardamenti, la fame e gli stenti. La disfatta di Caporetto nell'ottobre 1917 fu il momento più difficile, ma la resistenza sulla linea del Piave consentì la riscossa fino alla resa degli austriaci a Vittorio Veneto il 4 novembre.
L'11 novembre 1918, un secolo fa, alle 5.20 del mattino, nella radura di Rethondes, nella foresta di Compiegne, a nord di Parigi, Francia e Germania firmarono l'armistizio che mise fine alla Prima Guerra mondiale. Per compiere un gesto storico il generalissimo delle forze armate alleate, il maresciallo Ferdinand Foch, scelse un luogo tranquillo, isolato ma vicino al fronte e alla città. La radura di Rethondes era il luogo perfetto. Un grande spazio circolare di cento metri di diametro nel quale si incrociano due linee ferroviarie utilizzate per il trasporto dell'artiglieria. Tutto avvenne in una carrozza ristorante, la numero 2419D, collocata al centro della radura, destinata a diventare il treno più famoso di Francia e d'Europa. E che oggi è stato al centro delle commemorazioni del centenario, con la visita del presidente francese, Emmanuel Macron, e della cancelliera tedesca, Angela Merkel che hanno deposto una corona di fiori e hanno inaugurato una targa commemorativa in una cerimonia altamente simbolica che si è svolta proprio nella radura di Rethondes. E' la prima volta dal 1945 che un presidente francese e un capo del governo tedesco si incontrano nel luogo in cui fu firmato l'armistizio che mise fine a un conflitto costato la vita a 18 milioni di persone.