Niki Lauda, il "computer" della Formula 1 compie 70 anni
"Preferisco avere il mio piede destro che un bel viso". 42 giorni dopo il terribile incidente che gli lasciò il viso sfigurato Lauda tornò al volante per ricominciare a vincere
Settanta anni fa, il 22 febbraio 1949, nasceva Andreas Nikolaus Lauda, detto Niki, pilota austriaco tre volte campione del mondo di Formula Uno. Per la meticolosità con cui metteva a punto la propria auto e per la sua capacità di individuare con precisione i difetti del mezzo che guidava, era soprannominato "il computer". Lauda è considerato uno dei migliori piloti della storia e, nel corso della sua carriera, ha disputato 171 Gran Premi, vincendone 25. Dopo il terribile incidente sul circuito del Nurburgring nel 1976, il pilota non si è mai arreso e ha continuato a correre.
Nato a Vienna da una famiglia di imprenditori e banchieri dell'alta società austriaca, lasciò la scuola per seguire la sua grande passione per le auto. Con un prestito in banca riuscì a finanziare l'inizio della propria carriera e partecipò al campionato di Formula Vee per poi passare alla Formula 3. La sua carriera da professionista prese il via grazie a un altro prestito bancario, coperto da un'assicurazione sulla vita, che gli consentì di ottenere un posto presso il team March in Formula 2.
Il suo esordio in gara avvenne il 15 agosto 1971, quando debuttò nel Gran Premio d'Austria a Zeltweg, ritirandosi però a metà gara. Nella stagione 1973 fece coppia con Clay Regazzoni nella scuderia inglese British Racing Motors in F1. Fu proprio Regazzoni che, tornato alla Ferrari, mise una buona parola su Lauda con Enzo Ferrari, che decise di convocare l'austriaco a Maranello. Durante la stagione 1974, Niki Lauda esordì con un secondo posto in sella alla Ferrari 312 T, e vinse il suo primo gran premio a Jarama, in Spagna. Dopo aver vinto anche in Olanda, ebbe l'opportunità di competere per il titolo mondiale con Regazzoni, Emerson Fittipaldi (McLaren) e Jody Scheckter (Tyrrell).
Il 1975 fu un anno ricco di successi per Lauda, che ottenne quattro vittorie e un secondo posto a Monaco e cinque vittorie nel Gran premio stagionale a Watkins Glen, negli Stati Uniti: il terzo posto conquistato a Monza gli fece vincere matematicamente il suo primo titolo mondiale, che la Ferrari non vedeva dal 1964. L'anno seguente in Gran Bretagna, Lauda e il pilota della McLaren James Hunt furono coinvolti in un incidente al primo giro. Hunt ripartì con il muletto e vinse la gara, seguito da Lauda. Il 24 settembre la FIA decise di squalificare Hunt poichè la sua ripartenza era vietata dal regolamento, e la vittoria passò quindi all'austriaco.
A un passo dal mondiale, il 1 agosto 1976, nel circuito del Nurburgring Nordschleife, in Germania, Niki fu coinvolto nel più grande incidente della sua carriera in circostanze ancora poco chiare: girando sull'acqua con le gomme slick perse il controllo della sua Ferrari che si schiantò contro il guardrail incendiandosi. Poi fu rimbalzata nuovamente in pista dove fu colpita dalla Hesketh di Harald Ertl e dalla Surtess di Brett Lunger. Lauda perse il casco e rimase intrappolato tra le fiamme privo di coscienza: fu il milanese Arturo Merzario a gettarsi nel fuoco per salvare l'austriaco, che riscontrò gravi ustioni al volto e problemi respiratori. I danni ai polmoni furono permanenti, tant'è che nel 2018 Lauda è dovuto ricorrere ad un trapianto.
La sfida con James Hunt
Il pilota tornò al volante 42 giorni dopo il rogo dell'Eifel per cercare di confermarsi campione del mondo e avere la meglio nel duello con James Hunt. Duello perso solo all'ultimo drammatico Gran Premio del Giappone al Fuji, quando sotto un vero diluvio Niki preferì non rischiare e tornare ai box, mentre il britannico continuò, riuscendo a vincere il titolo per un solo punto. Si parlò di complotto ai danni dell'austriaco, visto che ci sarebbe stato un accordo per prendere il via nonostante la pioggia torrenziale per poi tornare ai box qualche giro dopo, non rispettato da Hunt. Lauda si assunse la responsabilità di aver deciso di non continuare considerando pericoloso proseguire in quelle condizioni estreme.
Nel 1977, grazie alle tre vittorie in Sudafrica, Germania e Olanda e ai diversi podi conquistati, Lauda vinse matematicamente il suo secondo titolo mondiale con ben due gare d'anticipo e decise di non giocare le ultime due gare rimanenti come affronto ad Enzo Ferrari, con cui non scorreva più buon sangue soprattutto dopo le trattative del rinnovo del contratto. Il 29 agosto fu annunciata la separazione tra la Ferrari e Lauda.
Nel 1978 l'austriaco salì in sella alla mitica Lotus 79 dopo aver firmato un contratto con la Brabham-Alfa Romeo di Bernie Ecclestone, ma il motore instabile della vettura lo costrinse a numerosi ritiri. Anche la stagione successiva non portò molte soddisfazioni e Lauda riuscì a tagliare il traguardo solo due volte. Il pilota decise quindi di ritirarsi.
Nel 1982 Niki Lauda tornò in Formula 1 al volante di una McLaren, con la quale vinse due gran premi. Nel 1984, poi, a bordo della McLaren-Porsche con motore turbo, l'austriaco contese il campionato al francese Alain Prost: Lauda diventò nuovamente campione del mondo. Dopo una serie di ritiri e insuccessi, nel 1985 arrivò il secondo e definitivo ritiro. Lauda ha continuato però a lavorare nel mondo della Formula 1, come commentatore televisivo, consulente della Ferrari e presidente non operativo del team Mercedes.
I numeri
Niki Lauda ha gareggiato in Formula 1 dal 1971 al 1985 in 13 stagioni, ha preso parte a 171 gare, ha vinto 3 titoli mondiali e 25 gran premi. A questi risultati si aggiungono 24 pole position, 24 giri più veloci in gara e ben 54 podi conquistati. Solo Schumacher, Fangio, Hamilton, Vettel e Prost hanno ottenuto più titoli mondiali di Lauda, che si trova in parità con Brabham, Stewart, Piquet e Senna. Tra i piloti con almeno dieci vittorie, Lauda è 14 con il 14,62% di gran premi vinti rispetto a quelli disputati.
"Mio padre, un leone"
Adesso Niki Lauda è sulla strada della ripresa dopo un trapianto di polmone e una brutta influenza. "Le cose stanno migliorando, sta lavorando duramente", ha detto il figlio Mathias Lauda. L'ex pilota austriaco, presidente non esecutivo della Mercedes F1, trascorre fino a sei ore al giorno in riabilitazione a Vienna per rafforzare il suo corpo. "Sta combattendo come un leone", ha detto il figlio.
Curiosità
A Niki Lauda è ispirato il personaggio di Niki Lans nella serie anime "Grand Prix e il campionissimo" andata in onda in Italia negli anni '80. Il protagonista Takaya Todoroki, giovane pilota automobilistico viene ingaggiato da un uomo misterioso col volto coperto anch'egli sfigurato da un incidente alle corse.
Il film Rush del 2013, diretto da Ron Howard, racconta la rivalità sportiva fra Lauda e l'inglese James Hunt. Niki Lauda è interpretato dall'attore tedesco Daniel Brühl.
Nel film Svitati di Ezio Greggio, Niki Lauda impersona se stesso alla guida di un taxi.
Lauda è entrato anche nell'universo Disney. Nella storia Zio Paperone e l'avventura in Formula 1 (1984) viene chiamato Niki Bagnacauda.
Nato a Vienna da una famiglia di imprenditori e banchieri dell'alta società austriaca, lasciò la scuola per seguire la sua grande passione per le auto. Con un prestito in banca riuscì a finanziare l'inizio della propria carriera e partecipò al campionato di Formula Vee per poi passare alla Formula 3. La sua carriera da professionista prese il via grazie a un altro prestito bancario, coperto da un'assicurazione sulla vita, che gli consentì di ottenere un posto presso il team March in Formula 2.
Il suo esordio in gara avvenne il 15 agosto 1971, quando debuttò nel Gran Premio d'Austria a Zeltweg, ritirandosi però a metà gara. Nella stagione 1973 fece coppia con Clay Regazzoni nella scuderia inglese British Racing Motors in F1. Fu proprio Regazzoni che, tornato alla Ferrari, mise una buona parola su Lauda con Enzo Ferrari, che decise di convocare l'austriaco a Maranello. Durante la stagione 1974, Niki Lauda esordì con un secondo posto in sella alla Ferrari 312 T, e vinse il suo primo gran premio a Jarama, in Spagna. Dopo aver vinto anche in Olanda, ebbe l'opportunità di competere per il titolo mondiale con Regazzoni, Emerson Fittipaldi (McLaren) e Jody Scheckter (Tyrrell).
Il 1975 fu un anno ricco di successi per Lauda, che ottenne quattro vittorie e un secondo posto a Monaco e cinque vittorie nel Gran premio stagionale a Watkins Glen, negli Stati Uniti: il terzo posto conquistato a Monza gli fece vincere matematicamente il suo primo titolo mondiale, che la Ferrari non vedeva dal 1964. L'anno seguente in Gran Bretagna, Lauda e il pilota della McLaren James Hunt furono coinvolti in un incidente al primo giro. Hunt ripartì con il muletto e vinse la gara, seguito da Lauda. Il 24 settembre la FIA decise di squalificare Hunt poichè la sua ripartenza era vietata dal regolamento, e la vittoria passò quindi all'austriaco.
A un passo dal mondiale, il 1 agosto 1976, nel circuito del Nurburgring Nordschleife, in Germania, Niki fu coinvolto nel più grande incidente della sua carriera in circostanze ancora poco chiare: girando sull'acqua con le gomme slick perse il controllo della sua Ferrari che si schiantò contro il guardrail incendiandosi. Poi fu rimbalzata nuovamente in pista dove fu colpita dalla Hesketh di Harald Ertl e dalla Surtess di Brett Lunger. Lauda perse il casco e rimase intrappolato tra le fiamme privo di coscienza: fu il milanese Arturo Merzario a gettarsi nel fuoco per salvare l'austriaco, che riscontrò gravi ustioni al volto e problemi respiratori. I danni ai polmoni furono permanenti, tant'è che nel 2018 Lauda è dovuto ricorrere ad un trapianto.
La sfida con James Hunt
Il pilota tornò al volante 42 giorni dopo il rogo dell'Eifel per cercare di confermarsi campione del mondo e avere la meglio nel duello con James Hunt. Duello perso solo all'ultimo drammatico Gran Premio del Giappone al Fuji, quando sotto un vero diluvio Niki preferì non rischiare e tornare ai box, mentre il britannico continuò, riuscendo a vincere il titolo per un solo punto. Si parlò di complotto ai danni dell'austriaco, visto che ci sarebbe stato un accordo per prendere il via nonostante la pioggia torrenziale per poi tornare ai box qualche giro dopo, non rispettato da Hunt. Lauda si assunse la responsabilità di aver deciso di non continuare considerando pericoloso proseguire in quelle condizioni estreme.
Nel 1977, grazie alle tre vittorie in Sudafrica, Germania e Olanda e ai diversi podi conquistati, Lauda vinse matematicamente il suo secondo titolo mondiale con ben due gare d'anticipo e decise di non giocare le ultime due gare rimanenti come affronto ad Enzo Ferrari, con cui non scorreva più buon sangue soprattutto dopo le trattative del rinnovo del contratto. Il 29 agosto fu annunciata la separazione tra la Ferrari e Lauda.
Nel 1978 l'austriaco salì in sella alla mitica Lotus 79 dopo aver firmato un contratto con la Brabham-Alfa Romeo di Bernie Ecclestone, ma il motore instabile della vettura lo costrinse a numerosi ritiri. Anche la stagione successiva non portò molte soddisfazioni e Lauda riuscì a tagliare il traguardo solo due volte. Il pilota decise quindi di ritirarsi.
Nel 1982 Niki Lauda tornò in Formula 1 al volante di una McLaren, con la quale vinse due gran premi. Nel 1984, poi, a bordo della McLaren-Porsche con motore turbo, l'austriaco contese il campionato al francese Alain Prost: Lauda diventò nuovamente campione del mondo. Dopo una serie di ritiri e insuccessi, nel 1985 arrivò il secondo e definitivo ritiro. Lauda ha continuato però a lavorare nel mondo della Formula 1, come commentatore televisivo, consulente della Ferrari e presidente non operativo del team Mercedes.
I numeri
Niki Lauda ha gareggiato in Formula 1 dal 1971 al 1985 in 13 stagioni, ha preso parte a 171 gare, ha vinto 3 titoli mondiali e 25 gran premi. A questi risultati si aggiungono 24 pole position, 24 giri più veloci in gara e ben 54 podi conquistati. Solo Schumacher, Fangio, Hamilton, Vettel e Prost hanno ottenuto più titoli mondiali di Lauda, che si trova in parità con Brabham, Stewart, Piquet e Senna. Tra i piloti con almeno dieci vittorie, Lauda è 14 con il 14,62% di gran premi vinti rispetto a quelli disputati.
"Mio padre, un leone"
Adesso Niki Lauda è sulla strada della ripresa dopo un trapianto di polmone e una brutta influenza. "Le cose stanno migliorando, sta lavorando duramente", ha detto il figlio Mathias Lauda. L'ex pilota austriaco, presidente non esecutivo della Mercedes F1, trascorre fino a sei ore al giorno in riabilitazione a Vienna per rafforzare il suo corpo. "Sta combattendo come un leone", ha detto il figlio.
Curiosità
A Niki Lauda è ispirato il personaggio di Niki Lans nella serie anime "Grand Prix e il campionissimo" andata in onda in Italia negli anni '80. Il protagonista Takaya Todoroki, giovane pilota automobilistico viene ingaggiato da un uomo misterioso col volto coperto anch'egli sfigurato da un incidente alle corse.
Il film Rush del 2013, diretto da Ron Howard, racconta la rivalità sportiva fra Lauda e l'inglese James Hunt. Niki Lauda è interpretato dall'attore tedesco Daniel Brühl.
Nel film Svitati di Ezio Greggio, Niki Lauda impersona se stesso alla guida di un taxi.
Lauda è entrato anche nell'universo Disney. Nella storia Zio Paperone e l'avventura in Formula 1 (1984) viene chiamato Niki Bagnacauda.