Agromafie. Caselli: "Mafie 3.0, organizzazioni che esprimono governance multilivello"
"Il comparto agroalimentare si presta ai condizionamenti e alle penetrazioni: poter esercitare il controllo di uno o più grandi buyer significa poter condizionare la stessa produzione e di conseguenza il prezzo di raccolta" spiega il Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare
"Siamo ormai di fronte ad organizzazioni che esprimono una 'governance multilivello' o più 'governance multilivello' sempre più interessate a sviluppare affari in collaborazione che non a combattersi". Così Giancarlo Caselli, il Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.
"E Il comparto agroalimentare si presta ai condizionamenti e alle penetrazioni: poter esercitare il controllo di uno o più grandi buyer significa poter condizionare la stessa produzione e di conseguenza il prezzo di raccolta - prosegue Caselli - così come avere in proprietà catene di esercizi commerciali o di supermercati consente di determinare il successo di un prodotto rispetto ad altri".
Caselli conclude: "Si può ormai ragionevolmente parlare di mafia 3.0. La “struttura intelligente” si pone al servizio trasversale delle diverse organizzazioni, accogliendone le disponibilità finanziarie per valorizzarle e accrescerle attraverso modalità dall’apparenza lecita". L'intervista è di Milena Minutoli.
"E Il comparto agroalimentare si presta ai condizionamenti e alle penetrazioni: poter esercitare il controllo di uno o più grandi buyer significa poter condizionare la stessa produzione e di conseguenza il prezzo di raccolta - prosegue Caselli - così come avere in proprietà catene di esercizi commerciali o di supermercati consente di determinare il successo di un prodotto rispetto ad altri".
Caselli conclude: "Si può ormai ragionevolmente parlare di mafia 3.0. La “struttura intelligente” si pone al servizio trasversale delle diverse organizzazioni, accogliendone le disponibilità finanziarie per valorizzarle e accrescerle attraverso modalità dall’apparenza lecita". L'intervista è di Milena Minutoli.