Allarme carne cancerogena: a cosa è stata paragonata?
Formaldeine, benzo[a]pirene, cloruro vinile, etanolo, benzene, dimetilcarbonato... letti così hanno poco valore, ma sono alcune delle sotanze che si annidano in prodotti con cui veniamo a contatto ogni giorno. Elementi inseriti dall'Organizzazione mondiale della Sanità nelle elenco dei cancerogeni. Quella stessa Oms che ieri ha pubblicato uno studio sulla pericolosità delle carni. Carne lavorata e carne rossa sono solo le ultime due arrivate nella lunga lista che di anno in anno si arricchisce di elementi.
Un elenco iniziato negli anni ’70 e che oggi conta quasi 1000 voci, 984 per l’esattezza. La classificazione è in quattro livelli: non classificabile, possibile, probabile e, il livello più altro, cancerogeno. Le carni lavorate sono finite in quest’ultimo, mentre le carni rosse nella seconda categoria. Non tutto quello che compare nella lista può definirsi cancerogeno allo stesso modo. Gran parte delle sostanze segnalate nella massima categoria sono presenti nelle cure chemioterapiche, ormonali, durante la gravidanza, nelle medicine di uso comune e nei vaccini. Va detto bisogna sempre tener conto delle dosi e dell'esposizione.
Nella massima categoria troviamo: sigarette, tutti i tipi di alcool, inquinamento dell'aria, raggi x, anche l'esposizione al sole (i raggi ultravioletti sono considerati cancerogeni dal 1992, causano tumori a pelle, occhi e labbra). Tra le sostanze chimiche più pericolose troviamo anche quelle con cui vengono a contatto molti lavoratori, come parrucchieri, operai industriali e pittori. Ma anche lavori che espongono a ferro, alluminio, acciaio, tinture e immondizia. Moltissime sostanze, molte hanno il prefisso Dimethyl-, poi sono alla base di detergenti, deodoranti, cosmetici di ogni tipo: shampoo, bagnoschiuma, saponi, profumi, trucchi e deodoranti.
La formaldeide ad esempio è utilizzata in cosmesi in molti detergenti e saponi, detersivo per piatti, ammorbidenti, lucidi per scarpe, indurenti per unghie, lozioni per capelli, fondotinta, creme, collutori, mascara. Utilizzata anche per la conservazione degli alimenti dove può raggiungere concentrazioni anche elevate in crostacei e nel pesce affumicato. La si ritrova però anche in cibi più tradizionali, come i formaggi, e insospettabili come le mele. Ancora oggi è ammessa come additivo alimentare, cioè conservante. In campo industriale, la formaldeide trova larghissimo impiego nella fabbricazione di resine sintetiche, colle, solventi, vernici, imballaggi, tessuti. Per la sua proprietà battericida la troviamo anche nei disinfettanti, negli insetticidi, nei fungicidi e nei deodoranti con il nome di "formalina". Rinvenuta anche nelle confezioni per alimenti e nel cartone, nel legno da riciclo e lattine.
Diffusissimo anche il cloruro di vinile utilizzato per produrre il PVC, diffuso in ambito tessile e industriale. A rischio sono tutti i lavoratori che hanno a che fare con questa sostanza. L'esposizione continuativa a basse concentrazioni di sostanza (esposizione cronica) è responsabile di diverse manifestazioni definite come malattia da cloruro di vinile, che può manifestarsi anche dopo anni.
Spulciando l'archivio dello Iarc, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che si occupa di questi studi si trovano alcune curiosità: il caffè ad esempio è stato inserito tra i possibili elementi cancerogeni perchè aumenta il rischio di contrarre il cancro alla vescica. Ma anche the e il Mate, nota bevanda a base di caffeina diffusa in sud America. Tra le stranezze anche un piatto della cucina cinese: il pesce saltato, piatto diffusissimo nel paese accompagnato spesso dal riso. Aumenterebbe il rischio di carcicoma a faringe, stomaco ed esofago.