Alluvione Messina. 10 anni fa la strage, nessun colpevole per 37 morti
Dell'inferno di pioggia e fango che in pochi minuti è piombato nel villaggio di Messina travolgendo anche le strade e le case del vicino Comune di Scaletta Zanclea e di altri piccoli villaggi, resta il ricordo delle vittime e di quelle ore di terrore ed angoscia
Sono trascorsi dieci anni dall'alluvione di Giampilieri dell'1 ottobre 2009. Dell'inferno di pioggia e fango che in pochi minuti è piombato nel villaggio di Messina travolgendo anche le strade e le case del vicino Comune di Scaletta Zanclea e di altri piccoli villaggi, resta il ricordo delle 37 vittime e di quelle ore di terrore ed angoscia.
Un territorio finito in ginocchio che oggi è stato in gran parte ricostruito e messo in sicurezza. Fu una enorme devastazione inghiottendo strade, negozi, case e vite. Alcune delle vittime non furono mai trovate, mentre i feriti furono decine tra gli abitanti di Giampilieri superiore, Altolia, Molino, Briga superiore e Scaletta Zanclea. Giampilieri superiore pagò il tributo più alto in termini di perdite, con 19 vittime, a Scaletta Zanclea si contarono 10 morti, una vittima a Molino ed una a Briga. Ci furono anche sei dispersi uno ad Altolia e cinque a Scaletta.
La procura di Messina avviò un'inchiesta per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose, che fece finire sotto processo 15 persone tra ex amministratori locali, tecnici e ex funzionari. Il processo si è concluso, definitivamente con l'assoluzione di tutti gli imputati e senza risarcimento per i parenti delle vittime. Nel 2017 la Corte d'appello ha assolto l'ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, e l'ex sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio, scagionati con formula piena dall'accusa di omicidio colposo plurimo, cancellando le condanne del tribunale.
Già in primo grado erano state disposte 13 assoluzioni. A febbraio la Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione rigettando gli appelli di procura generale e parti civili. Caso chiuso, dunque, senza nessun responsabile e senza risarcimenti per i parenti delle vittime. Resta la memoria e il dolore. A Giampilieri - nel pomeriggio - la commemorazione con la lettura dei nomi delle vittime e una fiaccolata verso la chiesa madre.
La ricostruzione
Manca ancora qualche demolizione, gli ultimi espropri. Ma, rispetto a dieci anni fa, oggi Giampilieri ha un altro volto, più sicuro. Lo dicono i tecnici, lo dicono gli abitanti. Giampilieri è un esempio di resilienza. Un esempio di come sia possibile impiegare bene i fondi pubblici e farlo al sud, un esempio virtuoso in contrapposizione a tanti altri sparsi per la nazione.
Un territorio finito in ginocchio che oggi è stato in gran parte ricostruito e messo in sicurezza. Fu una enorme devastazione inghiottendo strade, negozi, case e vite. Alcune delle vittime non furono mai trovate, mentre i feriti furono decine tra gli abitanti di Giampilieri superiore, Altolia, Molino, Briga superiore e Scaletta Zanclea. Giampilieri superiore pagò il tributo più alto in termini di perdite, con 19 vittime, a Scaletta Zanclea si contarono 10 morti, una vittima a Molino ed una a Briga. Ci furono anche sei dispersi uno ad Altolia e cinque a Scaletta.
La procura di Messina avviò un'inchiesta per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose, che fece finire sotto processo 15 persone tra ex amministratori locali, tecnici e ex funzionari. Il processo si è concluso, definitivamente con l'assoluzione di tutti gli imputati e senza risarcimento per i parenti delle vittime. Nel 2017 la Corte d'appello ha assolto l'ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, e l'ex sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio, scagionati con formula piena dall'accusa di omicidio colposo plurimo, cancellando le condanne del tribunale.
Già in primo grado erano state disposte 13 assoluzioni. A febbraio la Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione rigettando gli appelli di procura generale e parti civili. Caso chiuso, dunque, senza nessun responsabile e senza risarcimenti per i parenti delle vittime. Resta la memoria e il dolore. A Giampilieri - nel pomeriggio - la commemorazione con la lettura dei nomi delle vittime e una fiaccolata verso la chiesa madre.
La ricostruzione
Manca ancora qualche demolizione, gli ultimi espropri. Ma, rispetto a dieci anni fa, oggi Giampilieri ha un altro volto, più sicuro. Lo dicono i tecnici, lo dicono gli abitanti. Giampilieri è un esempio di resilienza. Un esempio di come sia possibile impiegare bene i fondi pubblici e farlo al sud, un esempio virtuoso in contrapposizione a tanti altri sparsi per la nazione.
— TGR Rai Sicilia (@TgrSicilia) 30 settembre 2019
Tanto è stato fatto anche a Scaletta Zanclea: la strada che collega al camposanto è stata finalmente ripristinata. Si tratta di un’opera fondamentale per il Comune”, commenta il sindaco, Gianfranco Moschella, che in questi anni ha più volte utilizzato parole forti per esortare le diverse istituzioni “affinché venisse trovata una soluzione definitiva a questa annosa vicenda”.
— TGR Rai Sicilia (@TgrSicilia) 30 settembre 2019