Dalla neutralità all'intervento: l'Italia entra in guerra il 24 maggio del 1915, dopo aver stipulato segretamente il Patto di Londra con i paesi dell'Intesa. Sarà un conflitto lungo ed estenuante per i soldati italiani, che al fronte dovranno combattere dapprima contro l'esercito d'Austria-Ungheria e successivamente con i soldati tedeschi.
24 maggio 1915. Gli italiani al fronte: fotoracconto della Prima Guerra Mondiale
I soldati italiani avanzano verso le posizioni nemiche sul Carso coperti dai bombardamenti dell'artiglieria (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_009487)
Soldati austro-ungarici occupano le posizioni sull'Altopiano della Bainsizza alcuni giorni dopo la fine dell'Undicesima Battaglia dell'Isonzo (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_008082)
Dei cannoni italiani a Punta Sdobba, vicino Grado, puntati contro le linee austro-ungariche dell'Ermada (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_020315)
Cannone trasportato su vagone ferroviario (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000450)
Distribuzione del rancio a soldati italiani (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_012952)
Albatros Kampflug – Apparat 8-9-17 Immagine di un aereo da combattimento Albatros di produzione tedesca (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000228)
“Meglio vivere un giorno da leoni che cent’anni da pecora” Celebre frase scritta su un muro di una casa di Fagaré, vicino al Piave (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000482)
Aeroplano austriaco abbattuto davanti al generale Cadorna (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_014642)
Trieste, Carlo I con cannocchiale sopra Barcola (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000525)
Gruppo di soldati tedeschi con il moschetto si esercitano sul fronte dell'Isonzo in vista della Dodicesima Battaglia dell'Isonzo (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_008172)
Fronte italiano, posto di medicazione britannico Un soldato viene caricato su un mezzo della Croce Rossa Britannica (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_012967)
Guerra di Redenzione; Infermieri italiani sul Montello (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_012917)
Soldati in fila indiana avanzano all'interno di una tipica trincea della Grande Guerra sul Monte Podgora (Calvario), alle porte di Gorizia (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_009487)
Piave Postazione di fanteria lungo la riva del Piave nell'inverno del 1918 (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_009182)
Lanciafiamme in uso durante un'azione sul fronte (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_0242)
Obice italiano da 280mm ( Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_014323)
"Sarà punito con 5 ore di ferri chi viene trovato senza maschera". Cartello posto in una trincea per obbligare i soldati a portare con sé la maschera antigas, pena 5 ore di manette ai polsi (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_012920)
Un gruppo di Bersaglieri ciclisti utilizza la bicicletta come supporto per la mitragliatrice (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_012924)
Momento di svago per un gruppo di prigionieri austro-ungarici (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. 23271)
4 novembre 1918; la Liberazione di Trieste. La rivista in Piazza dell'Unità alla presenza di S. E. il Generale Petitti di Roreto - Governatore della città (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_0192)
Il Re (al centro, sulla destra) premia un Ardito, il gruppo d'assalto della fanteria nato nel 1917 e protagonista delle battaglie del 1918 (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000480)
Guerra di Redenzione. Due soldati in alta montagna con addosso una tuta bianca per mimetizzarsi sulla neve (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_012963)
Il generale Vittorio Zuppelli, il generale Luigi Cadorna e il Re Vittorio Emanuele III (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, F_s_n faldone 59)
Trincea abbandonata con mortaio (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000080)
Un gruppo di soldati scava una galleria all'interno di un ghiacciaio (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_022166)
Il presidente del Consiglio Antonio Salandra in visita ad Aquileia, la città della pianura friulana al confine con l'Impero austro-ungarico (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_1682)
Ponte crollato sul Piave attraversato dai soldati (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. F_022155)
Il Dente Austriaco, una delle cime più alte del Massiccio del Pasubio interessata da diversi combattimenti durante la Grande Guerra (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_0792)
Immagine del Monte San Michele durante la Sesta Battaglia dell'Isonzo (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000088)
Città d’Asiago distrutta durante la Strafexpedition. Ciò che resta di Asiago dopo il passaggio degli austro-ungarici il 28 maggio 1916 (Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, inv. H_000521)
Dopo aver subito la sconfitta nella Battaglia del Piave a fine ottobre 1918, gli austro-ungarici si ritirano abbandonando anche la città di Bolzano (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_0178)
Un gruppo di ragazzi in una città distrutta dai bombardamenti (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_1090)
Crocerossine (Museo Civico del Risorgimento di Bologna, inv. Fogg_0931)