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La Pussy Riot sulla tavola dello snowboarder russo

Protesta, omaggio o provocazione? Lo snowboarder russo Alexey Sobolev si è presentato sulla pista olimpica di Sochi con una tavola su cui è disegnata una donna che impugna un coltello e indossa un passamontagna. L'immagine ricorda molto le Pussy Riot, le musiciste tenute per due anni in carcere in Russia per aver cantato una "preghiera punk" contro il Cremlino nella cattedrale di Mosca. Subito è stata definita come la "prima protesta" alle Olimpiadi di Putin, ma Sobolev ha subito preso le distanze: "Il disegno non l'ho fatto io. Non voglio parlare di politica. Delle Pussy Riot penso che hanno seguito la loro strada fino in fondo, in modo originale". Già prima della gara aveva attirato l'attenzione per aver messo il proprio numero di telefono sul casco per farsi telefonare dai fan e "rompere la noia del villaggio olimpico".