Retromarcia del governo: via gli animali dai circhi
Dopo il via libera dei giorni scorsi, il governo cambia idea e boccia l'emendamento firmato dal senatore Ranucci che stravolgeva il testo originario inserito nella riforma del Codice dello Spettacolo
Il governo ci ripensa e fa dietrofront sull’emendamento alla delega per il codice dello spettacolo che avrebbe portato alla “graduale riduzione” degli animali nei circhi. Se nei giorni scorsi il governo aveva dato il via libera all’emendamento a firma del senatore Ranucci, oggi lo fa di fatto decadere.
Il testo originario e quello di Ranucci
Alla base della stroncatura una pesante discrepanza con il testo originario. L’emendamento in questione si inserisce nella riforma del Codice dello Spettacolo, che prevede importanti e radicali cambiamenti anche in materia delle attività circensi. Il testo originario predisposto dal governo, infatti, prevedeva la “graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali” nei circhi. L’emendamento bocciato dall'esecutivo contemplava, invece, una “graduale riduzione dell’utilizzo degli animali”. Uno stravolgimento della forma che di fatto avrebbe portato all’inefficacia della riforma.
L'appello dell'Enpa e la "vittoria morale"
Anche l’Enpa – Ente nazionale protezione animali – aveva lanciato un appello ai senatori della VII Commissione del Senato, Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport affinché non votassero l’emendamento Ranucci: “Parlare di “graduale riduzione” non ha alcun senso logico, se non quello forse di compiacere qualche lobby ancora affezionata a forme di spettacolo anacronistiche e sempre più impopolari”, ha affermato la presidente Carla Rocchi. “Una grande vittoria morale e culturale – secondo la senatrice Loredana De Pretis – una battaglia di civiltà che va oltre gli schieramenti politici. Non abbasseremo comunque la guardia in aula, affinché si arrivi allo stop definitivo all’so degli animali nei circhi”. Con il risultato di oggi, sembra sempre più vicina l’apertura delle gabbie.