A Forli' l'Art Deco, il gusto che creo' il Made in Italy
Dall'11 febbraio al 18 giugno ai Musei di San Domenico di Forli' 440 opere raccontano i ruggenti '20
Piu' che uno stile, un gusto, una moda, una sorta di frenesia durata solo un breve, ruggente decennio: é 'l'Art Deco, che tra lusso, gioia di vivere e sfrenatezze estetiche ha contraddistinto gli anni '20 del secolo scorso e che rivivra' in tutte le sue suggestioni nella mostra allestita dall'11 febbraio al 18 giugno ai Musei di San Domenico di Forli'.
Esposte circa 440 opere tra sculture, dipinti, disegni, ceramiche, abiti d'epoca, vetri, arredi, splendide oreficerie, che sul palcoscenico internazionale misero le basi per l'eccellenza del 'Made in Italy'. Con il titolo 'Art Deco.
Gli anni ruggenti in Italia', la rassegna e' un ulteriore approfondimento dell'indagine condotta sui primi decenni del XX secolo, ideata e portata avanti dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli'.
Nel percorso espositivo si possono ammirare le opere piu' significative, relative alla produzione di oggetti e di forme decorative del periodo, dagli impianti di illuminazione di Martinuzzi, Venini, Fontana Arte alle ceramiche di Gio Ponti, Giovanni Gariboldi, Guido Andloviz, dalle sculture di Adolfo Wildt, Arturo Martini e Libero Andreotti alle statuine Lenci, dalle oreficerie di Ravasco agli arredi di Buzzi, Ponti, Lancia, Portaluppi alle sete preziose di Ravasi, Ratti e Fortuny, fino agli arazzi in panno di Depero.
Non mancano i capolavori di Galileo Chini, pittore e ceramista, affiancato da maestri quali Zecchin e Andloviz (che guardarono a Klimt e alla Secessione viennese) o quelli faentini Rambelli, Nonni, Melandri, per non parlare delle invenzioni del secondo futurismo di Depero e Mazzotti, dei dipinti, tra gli altri, di Severini, Casorati, Cagnaccio di San Pietro, Oppi. Nonche' la straordinaria produzione della Richard-Ginori, ideata da Gio Ponti. Infine, nella saletta ovale che ospita l'Ebe di Canova, 40 strepitosi gioielli bizantini di Ravasco.
Esposte circa 440 opere tra sculture, dipinti, disegni, ceramiche, abiti d'epoca, vetri, arredi, splendide oreficerie, che sul palcoscenico internazionale misero le basi per l'eccellenza del 'Made in Italy'. Con il titolo 'Art Deco.
Gli anni ruggenti in Italia', la rassegna e' un ulteriore approfondimento dell'indagine condotta sui primi decenni del XX secolo, ideata e portata avanti dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli'.
Nel percorso espositivo si possono ammirare le opere piu' significative, relative alla produzione di oggetti e di forme decorative del periodo, dagli impianti di illuminazione di Martinuzzi, Venini, Fontana Arte alle ceramiche di Gio Ponti, Giovanni Gariboldi, Guido Andloviz, dalle sculture di Adolfo Wildt, Arturo Martini e Libero Andreotti alle statuine Lenci, dalle oreficerie di Ravasco agli arredi di Buzzi, Ponti, Lancia, Portaluppi alle sete preziose di Ravasi, Ratti e Fortuny, fino agli arazzi in panno di Depero.
Non mancano i capolavori di Galileo Chini, pittore e ceramista, affiancato da maestri quali Zecchin e Andloviz (che guardarono a Klimt e alla Secessione viennese) o quelli faentini Rambelli, Nonni, Melandri, per non parlare delle invenzioni del secondo futurismo di Depero e Mazzotti, dei dipinti, tra gli altri, di Severini, Casorati, Cagnaccio di San Pietro, Oppi. Nonche' la straordinaria produzione della Richard-Ginori, ideata da Gio Ponti. Infine, nella saletta ovale che ospita l'Ebe di Canova, 40 strepitosi gioielli bizantini di Ravasco.