Anno Giudiziario. Pg Roma su Regeni: impegno per verità non verrà meno
"Impegno" che il magistrato ha ribadito di recente, parlando in materia di contrasto del terrorismo, ospite dal Parlamento Arabo al Cairo. "Abbiamo imparato negli anni - ha aggiunto il Pg - quanto questo impegno sia difficile e al contempo parte ineliminabile di una societa' democratica e aperta"
"L'impegno del nostro Paese per l'accertamento della verità e per la punizione dei colpevoli dell'assassinio di Giulio Regeni non verrà meno". Lo ha detto il Procuratore generale presso la corte d'appello di Roma Giovanni Salvi nella sua relazione per l'anno giudiziario. "Impegno" che il magistrato ha ribadito di recente, parlando in materia di contrasto del terrorismo, ospite dal Parlamento Arabo al Cairo. "Abbiamo imparato negli anni - ha aggiunto il Pg - quanto questo impegno sia difficile e al contempo parte ineliminabile di una societa' democratica e aperta".
Il Pg di Roma ha parlato anche del processo 'Mafia capitale'. ''Alcuni hanno gioito alla decisione del Tribunale di Roma che ha ritenuto di escludere il carattere mafioso dell'organizzazione del cosiddetto Mondo di mezzo. Dunque a Roma la Mafia non esiste! La Capitale deve essere risarcita per il suo nome infangato'', ha sottolineato Salvi. ''Con la stessa chiarezza va detto che la sentenza ha ricostruito con serietà e precisione la gravità delle condotte che hanno inquinato per anni il tessuto politico della Capitale, portando alla spartizione di appalti di attività pubbliche, anche in settori di assoluta delicatezza, quali la gestione dell'accoglienza o dei campi nomadi'', ha aggiunto. La Procura Generale ''ha impugnato la sentenza, così come aveva impugnato quella della Corte d'Appello che escludeva il carattere mafioso del Clan Fasciani''.
Il Pg di Roma ha parlato anche del processo 'Mafia capitale'. ''Alcuni hanno gioito alla decisione del Tribunale di Roma che ha ritenuto di escludere il carattere mafioso dell'organizzazione del cosiddetto Mondo di mezzo. Dunque a Roma la Mafia non esiste! La Capitale deve essere risarcita per il suo nome infangato'', ha sottolineato Salvi. ''Con la stessa chiarezza va detto che la sentenza ha ricostruito con serietà e precisione la gravità delle condotte che hanno inquinato per anni il tessuto politico della Capitale, portando alla spartizione di appalti di attività pubbliche, anche in settori di assoluta delicatezza, quali la gestione dell'accoglienza o dei campi nomadi'', ha aggiunto. La Procura Generale ''ha impugnato la sentenza, così come aveva impugnato quella della Corte d'Appello che escludeva il carattere mafioso del Clan Fasciani''.