Sicilia, sub esplorano fondali: reperti della Prima Guerra Punica, elmi rari e rostri
Reperti dai fondali che testimoniano una delle più grandi battaglie navali dell'antichità tra Romani e Cartaginesi
Importanti reperti recuperati tra i 75 e i 95 metri di profondità nei fondali vicino a Levanzo, isola delle Egadi in Sicilia, teatro delle battaglie fra romani e cartaginesi nel 241 a.C. Due rostri in bronzo (Egadi 12 e 13, che si aggiungono agli 11 trovati in precedenza) e 10 elmi in bronzo di tipo Montefortino, tra questi uno raro, con una pelle di leone in rilievo sulla sommità. Il rostro 13 ha una iscrizione punica che sarà decifrata dopo il restauro. Il rostro 12 è decorato con l’impugnatura di una spada e appendici a testa di uccello.
Le scoperte sono state illustrate in un incontro a cui hanno preso parte il Soprintendente del mare Sebastiano Tusa, il Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, il Direttore del Polo museale di Trapani, Luigi Biondo, e Francesco Spaggiari tecnico subacqueo della GUE “Egadi Project 2017”.
Il soprintendente del mare Sebastiano Tusa ha sottolineato come i reperti abbiano caratteristiche inedite e apporteranno nuovi dati tipologici, tecnici, epigrafici e storici. Tusa sottolinea anche la correttezza del percorso metodologico adottato che vede un equilibrio fra ricerca strumentale e l’intervento diretto dell’uomo. Queste ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel passato in questo tratto di mare tra Levanzo e Marettimo e che hanno permesso di localizzare esattamente il sito in cui si combatté una delle più grandi battaglie navali dell’antichità per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati da Gaio Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone, e che, oltre a chiudere a favore dei primi la lunga e lacerante Prima Guerra Punica, sancì la supremazia di Roma su Cartagine. Sono tornati alla luce autentici frammenti di storia antica in forma di tredici rostri bronzei di antiche navi da guerra, diciotto elmi bronzei, centinaia di anfore e reperti di uso comune”.
Le scoperte sono state illustrate in un incontro a cui hanno preso parte il Soprintendente del mare Sebastiano Tusa, il Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, il Direttore del Polo museale di Trapani, Luigi Biondo, e Francesco Spaggiari tecnico subacqueo della GUE “Egadi Project 2017”.
Il soprintendente del mare Sebastiano Tusa ha sottolineato come i reperti abbiano caratteristiche inedite e apporteranno nuovi dati tipologici, tecnici, epigrafici e storici. Tusa sottolinea anche la correttezza del percorso metodologico adottato che vede un equilibrio fra ricerca strumentale e l’intervento diretto dell’uomo. Queste ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel passato in questo tratto di mare tra Levanzo e Marettimo e che hanno permesso di localizzare esattamente il sito in cui si combatté una delle più grandi battaglie navali dell’antichità per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati da Gaio Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone, e che, oltre a chiudere a favore dei primi la lunga e lacerante Prima Guerra Punica, sancì la supremazia di Roma su Cartagine. Sono tornati alla luce autentici frammenti di storia antica in forma di tredici rostri bronzei di antiche navi da guerra, diciotto elmi bronzei, centinaia di anfore e reperti di uso comune”.