Falso rave party a Bruxelles, a migliaia si ritrovano in un parco. Interviene la polizia
Il bilancio è di ventisei feriti tra cui tre poliziotti
Per giorni online è circolato l'annuncio di un rave al parco Bois de la Cambre a Bruxelles, un pesce d'aprile che in tanti hanno preso sul serio. Migliaia di giovani si sono recati il primo aprile all'appuntamento, in violazione delle misure sanitarie adottate per arginare la diffusione del Covid-19, e la polizia è intervenuta per disperderli. Il bilancio è di ventisei feriti tra cui tre poliziotti. Feriti anche sette cavalli delle forze dell'ordine. La polizia ha effettuato 18 fermi amministrativi e quattro arresti con l'accusa di atti di ribellione, aggressione e percosse contro agenti di polizia e mancato rispetto delle "misure Covid".
"Quanto accaduto al Bois de la Cambre è inaccettabile", scrive su Twitter il premier belga Alexander De Croo commentando gli incidenti. "Sostegno agli agenti di polizia feriti. Capisco la stanchezza per le misure prese per contrastare il virus, ma le regole sono fatte per un motivo e si applicano a tutti. Gli ospedali si stanno riempiendo. Essere uniti oggi è la chiave per la nostra libertà di domani".
Nonostante il bilancio degli arresti e dei feriti del rave party del primo aprile, in migliaia si sono dati un nuovo appuntamento. Per questo le forze dell'ordine sono schierate in modo massiccio agli ingressi del Parco per evitare che una nuova festa selvaggia si possa ripetere. L'iniziativa del collettivo "L'Abime" ha raccolto circa 5 mila adesioni. "È un bisogno vitale. Non vogliamo mettere in discussione la strategia sanitaria, anche se la nostra opinione diverge dalle decisioni prese dai nostri governi, ma rivendichiamo il nostro diritto di incontrarci tra cittadini informati e liberi. È uno dei pilastri della nostra Costituzione, delle nostre libertà fondamentali, della nostra umanità", scrivono gli organizzatori su Facebook.
"Quanto accaduto al Bois de la Cambre è inaccettabile", scrive su Twitter il premier belga Alexander De Croo commentando gli incidenti. "Sostegno agli agenti di polizia feriti. Capisco la stanchezza per le misure prese per contrastare il virus, ma le regole sono fatte per un motivo e si applicano a tutti. Gli ospedali si stanno riempiendo. Essere uniti oggi è la chiave per la nostra libertà di domani".
Nonostante il bilancio degli arresti e dei feriti del rave party del primo aprile, in migliaia si sono dati un nuovo appuntamento. Per questo le forze dell'ordine sono schierate in modo massiccio agli ingressi del Parco per evitare che una nuova festa selvaggia si possa ripetere. L'iniziativa del collettivo "L'Abime" ha raccolto circa 5 mila adesioni. "È un bisogno vitale. Non vogliamo mettere in discussione la strategia sanitaria, anche se la nostra opinione diverge dalle decisioni prese dai nostri governi, ma rivendichiamo il nostro diritto di incontrarci tra cittadini informati e liberi. È uno dei pilastri della nostra Costituzione, delle nostre libertà fondamentali, della nostra umanità", scrivono gli organizzatori su Facebook.