Coronavirus in India, l'idea della coppia in pensione: lezioni sulla strada per i bambini poveri
Insegnano matematica, scienze e inglese all'ombra di un albero
Un'aula improvvisata sulla strada per i bambini più poveri della periferia di New Delhi, allo sbando durante l'epidemia di Covid-19 in India, nuovo focolaio mondiale del virus. Tutto è iniziato quando Dolly Sharma, la governante di Veena Gupta, ex cantante e nonna, si è lamentata del fatto che, con le scuole chiuse, erano troppi i bambini lasciati a se stessi, soprattutto nel suo quartiere, una zona poverissima della capitale dove le case sono capanne con il tetto di paglia sulle rive del fiume Yamuna. La donna, che abita nella parte "ricca" del quartiere, ha così deciso insieme al marito Virendra, un ex diplomatico, di dare lezioni gratuite lungo la strada.
Ogni giorno un gruppo di bambini dai ai 14 anni si ritrova sul marciapiede per studiare con loro matematica, scienze, inglese ed educazione fisica, così da non restare indietro quando le scuole riapriranno. "Non hanno accesso a Internet e con gli istituti chiusi non hanno altri mezzi per imparare", spiega Veena, che ha comprato libri, matite, quaderni e altro materiale didattico.
L'India, per frenare la diffusione del Covid-19, ha chiuso le scuole in tutto il paese a marzo. Mentre le private sono passate alla didattica a distanza, quelle pubbliche non possono garantire l'istruzione anche perché sono tantissimi i bambini sotto la soglia della povertà che non hanno accesso a laptop e smartphone.
"C'è solo un telefono cellulare nella mia famiglia, quello di mio padre. Non posso studiare online ", dice Nitin Mishra, una studentessa di terza media della classe di matematica di Virendra. La madre di Mishra lavora come domestica part-time e suo padre non riesce a trovare un impiego poiché l'economia indiana è stata duramente colpita dalla pandemia.
Decine di bambini hanno chiesto di partecipare alle classi dei Gupta che, con l'aiuto del loro autista, Heera, insegnano a tre diversi gruppi, tre volte a settimana, mattina e sera. Dopo le lezioni, i bambini fanno merenda con la limonata fatta in casa e i biscotti preparati da Veena. I Gupta dicono che insegnare ai bambini li fa sentire più vicino ai loro nipoti, che vivono all'estero. "Mio padre mi faceva trascorrere le vacanze estive studiando in anticipo il programma di studi dell'anno successivo", racconta Virendra, che ha prestato servizio come ambasciatore in diversi paesi, tra cui il Sudafrica. "Questo ha rafforzato la mia fiducia e mi ha fatto interessare ai compiti. Ed è quello che sto cercando di fare con questi bambini, così, quando la loro scuola riaprirà, saranno leggermente più avanti rispetto alla loro classe". "Adesso cercheremo di reclutare dei volontari. Si tratta di dedicare del tempo, anche a giorni alterni, a questi giovani studenti per dare loro una possibilità".
La situazione in India
Con quasi 87 mila nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore e 1.130 morti, l'India segna più di 5,4 milioni di casi dall'inizio della pandemia. La previsione è che entro poche settimane supererà gli Stati Uniti. Più del 60% dei casi attivi è concentrato in cinque dei 28 stati indiani: Maharashtra, Karnataka, Andhra Pradesh, Tamil Nadu e Uttar Pradesh.
Nonostante l'inarrestabile propagazione del nuovo coronavirus, il governo ha continuato ad allentare le restrizioni anti-contagio, per aiutare un'economia che si è contratta del 24% nel secondo trimestre. Intanto, oggi il Taj Mahal riapre dopo una chiusura di sei mesi: saranno previste per i visitatori alcune restrizioni come indossare la mascherina obbligatoriamente, il controllo della temperatura e il distanziamento fisico.
Ogni giorno un gruppo di bambini dai ai 14 anni si ritrova sul marciapiede per studiare con loro matematica, scienze, inglese ed educazione fisica, così da non restare indietro quando le scuole riapriranno. "Non hanno accesso a Internet e con gli istituti chiusi non hanno altri mezzi per imparare", spiega Veena, che ha comprato libri, matite, quaderni e altro materiale didattico.
L'India, per frenare la diffusione del Covid-19, ha chiuso le scuole in tutto il paese a marzo. Mentre le private sono passate alla didattica a distanza, quelle pubbliche non possono garantire l'istruzione anche perché sono tantissimi i bambini sotto la soglia della povertà che non hanno accesso a laptop e smartphone.
"C'è solo un telefono cellulare nella mia famiglia, quello di mio padre. Non posso studiare online ", dice Nitin Mishra, una studentessa di terza media della classe di matematica di Virendra. La madre di Mishra lavora come domestica part-time e suo padre non riesce a trovare un impiego poiché l'economia indiana è stata duramente colpita dalla pandemia.
Decine di bambini hanno chiesto di partecipare alle classi dei Gupta che, con l'aiuto del loro autista, Heera, insegnano a tre diversi gruppi, tre volte a settimana, mattina e sera. Dopo le lezioni, i bambini fanno merenda con la limonata fatta in casa e i biscotti preparati da Veena. I Gupta dicono che insegnare ai bambini li fa sentire più vicino ai loro nipoti, che vivono all'estero. "Mio padre mi faceva trascorrere le vacanze estive studiando in anticipo il programma di studi dell'anno successivo", racconta Virendra, che ha prestato servizio come ambasciatore in diversi paesi, tra cui il Sudafrica. "Questo ha rafforzato la mia fiducia e mi ha fatto interessare ai compiti. Ed è quello che sto cercando di fare con questi bambini, così, quando la loro scuola riaprirà, saranno leggermente più avanti rispetto alla loro classe". "Adesso cercheremo di reclutare dei volontari. Si tratta di dedicare del tempo, anche a giorni alterni, a questi giovani studenti per dare loro una possibilità".
La situazione in India
Con quasi 87 mila nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore e 1.130 morti, l'India segna più di 5,4 milioni di casi dall'inizio della pandemia. La previsione è che entro poche settimane supererà gli Stati Uniti. Più del 60% dei casi attivi è concentrato in cinque dei 28 stati indiani: Maharashtra, Karnataka, Andhra Pradesh, Tamil Nadu e Uttar Pradesh.
Nonostante l'inarrestabile propagazione del nuovo coronavirus, il governo ha continuato ad allentare le restrizioni anti-contagio, per aiutare un'economia che si è contratta del 24% nel secondo trimestre. Intanto, oggi il Taj Mahal riapre dopo una chiusura di sei mesi: saranno previste per i visitatori alcune restrizioni come indossare la mascherina obbligatoriamente, il controllo della temperatura e il distanziamento fisico.