Coronavirus. La solitudine dello scrittore. Riflessione di Tahar Ben Jelloun
Il grande scrittore franco marocchino riflette sulla pandemia e i suoi effetti sulla società. Dovrebbe essere un tempo di riflessione ma senza il contatto con la gente non c’è né quiete né serenità, le città come Roma e Parigi perdono la loro identità, prevale l’angoscia, e anche la scrittura non ne trae alimento, anzi. Molte cose dovrebbero cambiare ma l’uomo non cambia, forse lo fanno le persone umili, non lo faranno i potenti. Di Zouhir Louassini