La cybersecurity vale un miliardo di euro: alla ricerca di nuovi metodi di autenticazione
La ricerca italiana propone soluzioni innovative per la sicurezza informatica, un settore sempre più interessante per le prospettive di lavoro che offre. Di Celia Guimaraes
Le inchieste sul cyberspionaggio (come nel caso Eye-Pyramid) mettono i riflettori sul problema della sicurezza e sulla privacy in rete. Ma la sicurezza informatica non è rimasta confinata al cinema o nelle stanze segrete dei governi mondiali. Oggi richiedono soprattutto investimenti di aziende, che devono garantire la riservatezza dei propri dati e di quelli dei clienti. E la cybersecurity è un valore economico quantificabile: secondo Alessandro Piva, direttore dell'Osservatorio Security e Privacy del Politecnico di Milano, questo valore ha raggiunto un miliardo di euro, con una crescita di investimenti del 5% l'anno. E crescono, di pari passo, le opportunità di lavoro nel settore. Anche l'Italia non resta indietro, quindi, e la ricerca presenta soluzioni che diventano prodotti destinati a aziende e privati. Abbiamo visto di recente due esempi.
Ogni foto è unica
Nato da un progetto di ricerca del Politecnico di Torino, Toothpic è un sistema di autenticazione brevettato, basato sulla tecnologia di riconoscimento del rumore lasciato dal sensore delle fotocamere digitali. L’idea alla base è che ogni fotocamera lascia un 'pattern' unico su ogni fotografia, sotto forma di rumore digitale: è possibile dunque associare univocamente ogni foto con il sensore del dispositivo con il quale è stata scattata. Toothpic potrebbe, secondo i ricercatori, sostituirsi ai sistemi di autenticazione esistenti con una semplice foto di convalida, senza bisogno di apparecchiature sofisticate o dispositivi addizionali. L’innovazione della startup è stata riconosciuta con un premio all’ultima edizione dell’EIA, la European Innovation Academy Chi la usa? Per esempio, la polizia postale.
La chiave Usb di Jason Bourne
La startup milanese Mon-K ha creato Secure-K: si tratta di un dispositivo USB che è in grado di ricreare su qualsiasi computer, anche obsoleto, la propria postazione di lavoro, garantendo la massima sicurezza dei dati utilizzati e trasmessi (zero footprint e crittografia militare). Basta digitare il doppio codice d'accesso e viene lanciato il sistema operativo con mail e messaggistica cifrate per la navigazione protetta. La Usb si può manomettere e si perde o viene rubata o peggio ancora sequestrata, nessun problema: tutti i dati sono salvati sul cloud, anche questo cifrato. E si può staccare la Usb in qualsiasi momento dal pc senza lasciare traccia. Una soluzione alla Jason Bourne utile anche per professionisti come manager o giornalisti.
Ogni foto è unica
Nato da un progetto di ricerca del Politecnico di Torino, Toothpic è un sistema di autenticazione brevettato, basato sulla tecnologia di riconoscimento del rumore lasciato dal sensore delle fotocamere digitali. L’idea alla base è che ogni fotocamera lascia un 'pattern' unico su ogni fotografia, sotto forma di rumore digitale: è possibile dunque associare univocamente ogni foto con il sensore del dispositivo con il quale è stata scattata. Toothpic potrebbe, secondo i ricercatori, sostituirsi ai sistemi di autenticazione esistenti con una semplice foto di convalida, senza bisogno di apparecchiature sofisticate o dispositivi addizionali. L’innovazione della startup è stata riconosciuta con un premio all’ultima edizione dell’EIA, la European Innovation Academy Chi la usa? Per esempio, la polizia postale.
La chiave Usb di Jason Bourne
La startup milanese Mon-K ha creato Secure-K: si tratta di un dispositivo USB che è in grado di ricreare su qualsiasi computer, anche obsoleto, la propria postazione di lavoro, garantendo la massima sicurezza dei dati utilizzati e trasmessi (zero footprint e crittografia militare). Basta digitare il doppio codice d'accesso e viene lanciato il sistema operativo con mail e messaggistica cifrate per la navigazione protetta. La Usb si può manomettere e si perde o viene rubata o peggio ancora sequestrata, nessun problema: tutti i dati sono salvati sul cloud, anche questo cifrato. E si può staccare la Usb in qualsiasi momento dal pc senza lasciare traccia. Una soluzione alla Jason Bourne utile anche per professionisti come manager o giornalisti.