nemici visibili e invisibili
Stavolta le assemblee sindacali non c'entrano, cancelli sbarrati al colosseo causa topo: uno di quelli belli grassi che di vedono trascinare pezzi di pizza nei tombini era rimasto incastrato in un controsoffitto della biglietteria. Una lotta impari si è lamentato il soprintendente: ed in effetti a Roma ci sarebbero due topi ogni abitante, c'è chi azzarda tre ma nessuno ha avuto modo di contarli. Il fatto è che le gloriose colonie feline padrone di Largo Argentina, Colle Oppio, Colosseo, sono state prima disincentivate dalle gattare, coi loro bocconcini sempre pronti nessun bisogno di andare a caccia, e comunque ormai son restati solo i reduci della sterilizzazione. I topi, invece, sono diventati sempre più sfrontati e senza paura, padroni del territorio. Che condividono, non solo a Roma, con le blatte, 4000 specie divise in sei famiglie gli scarafaggi li si trova dappertutto, tranne che ai poli. Ed hai voglia a disperdere sabbia di diatomee, erba gatta, foglie di alloro: sono animali resistentissimi, nell'Illinois i vigili del fuoco chiamati per una disinfestazione hanno dovuto cedere ad un metodo drastico.
Ma il vero pericolo, come sempre, è quello che non si vede, e dove neppure te l'aspetti: toccare una qualunque cosa nella metro di New York equivale a stringere in un colpo solo 10mila mani, per i batteri con cui si entra in contatto: milioni di miliardi. E non c'è da sentirsi soli neppure a casa, non si vedono ma ce n'è un'infinità sulla la maniglia del bagno e nel frigorifero. Per non parlare della cravatta, del fondo delle borsette e dei cellulari, secondo gli infettivologi vere bombe biologiche. Da cui son sappiamo separarci.