Damine dell'800 nella foresta pluviale. La trasgressione targata Westwood sfila all'Oratorio
Nell'Oratorio del Louvre diventato tempio protestante sfilano arte tribale e abiti ottocenteschi nella rappresentazione di Vivienne Westwood che si ispira al primo couturier, Charles Frederick Worth, e alla tribù peruviana Ashaninka. L'eccentrica stilista inglese propone un salto indietro nel tempo e torna agli esordi della moda citando l'inventore delle griffe e delle indossatrici e accostando ai damascati, ai pizzi, alle gonne gonfie e alle maniche a sbuffo, tatuaggi, tessuti e decorazioni etniche e panno verde, stampe, cappotti da soldatessa in lotta per la salute del pianeta. Su tacchi altissimi, e come sempre, gioiello. E il tulle drappeggiato e avvolgente che ora copre e ora scopre, diventa l'emblema "della foschia mattutina" e simbolo di Cool Earth, dopo l'Artico, nuova missione della Westwood che si propone di salvare tre foreste equatoriali entro al 2020.