Israele: dodicesima settimana di proteste anti-Netanyahu
Ad agitare gli animi non solo le accuse e la richiesta di dimissioni per il premier Benyamin Netanyahu. Su Israele si allunga lo spettro di un nuovo lockdown. Una scelta non condivisa da alcuni ministri a partire da quello delle finanze
Dopo una notte di proteste a Gerusalemme davanti alla residenza di Benyamin Netanyahu e picchetti davanti alla sua casa privata, questa mattina le manifestazioni sono previste all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv da dove il premier partirà per gli Usa dove firmerà gli accordi di pace con gli Emirati Arabi Uniti e con il Bahrein.
In piazza da 12 settimane
È la dodicesima settimana consecutiva di manifestazioni nel paese. Migliaia di israeliani protestano e chiedono le dimissioni del premier per la sua incriminazione per corruzione, frode e abuso di potere. Proteste che ora stanno portando in piazza, anche, piccoli imprenditori che rischiano perdite economiche gravi se oggi il governo confermasse un lockdown totale, nel tentativo di bloccare la pandemia di coronavirus. La polizia ha reso noto che la manifestazione si è svolta in maniera regolare e che solo alla fine ci sono stati alcuni fermi.
Lo spettro del lockdown
Il governo israeliano si riunirà questa mattina per varare le misure indicate dal Comitato interministeriale sul coronavirus tra cui il lockdown del Paese. L’ipotesi è di un blocco di due settimane a partire dal 18 settembre, giorno del Capodanno ebraico. Una decisione al momento contrastata da alcuni ministri tra cui quello delle finanze per le inevitabili ricadute sull'economia e da una parte di partiti religiosi per i riflessi sulla partecipazione ai culti. Il ministro dell'edilizia, il religioso - ed ex discusso responsabile della sanità. Il premier Benyamin Netanyahu, dopo la riunione del governo, partirà questa sera per Washington. Il suo ritorno è previsto per mercoledì alla vigilia del possibile lockdown.
Si dimette il ministro Litzman
Il ministro dell'edilizia, il religioso Yacoov Litzman - ex discusso ministro della sanità ha annunciato le dimissioni dal governo in protesta contro il possibile lockdown che l'esecutivo potrebbe ratificare oggi. Litzman ha anche annunciato che il suo partito torah unita potrebbe lasciare la coalizione di maggioranza. in una lettera al premier Benyamin Netanyahu, Litzman ha sottolineato che il lockdown impedirebbe agli israeliani - compresi quelli meno religiosi - di partecipare alle funzioni del capodanno ebraico e di Yom Kippur.
I contagi
Non si arresta l’aumento dei contagi. Nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della sanità, sono stati 2.651 a fronte di circa 30 mila tamponi effettuati, meno di quelli degli ultimi giorni, con un tasso di infezione di circa il 9%. I morti, dall’inizio della pandemia, sono arrivati a 1.103.
In piazza da 12 settimane
È la dodicesima settimana consecutiva di manifestazioni nel paese. Migliaia di israeliani protestano e chiedono le dimissioni del premier per la sua incriminazione per corruzione, frode e abuso di potere. Proteste che ora stanno portando in piazza, anche, piccoli imprenditori che rischiano perdite economiche gravi se oggi il governo confermasse un lockdown totale, nel tentativo di bloccare la pandemia di coronavirus. La polizia ha reso noto che la manifestazione si è svolta in maniera regolare e che solo alla fine ci sono stati alcuni fermi.
Lo spettro del lockdown
Il governo israeliano si riunirà questa mattina per varare le misure indicate dal Comitato interministeriale sul coronavirus tra cui il lockdown del Paese. L’ipotesi è di un blocco di due settimane a partire dal 18 settembre, giorno del Capodanno ebraico. Una decisione al momento contrastata da alcuni ministri tra cui quello delle finanze per le inevitabili ricadute sull'economia e da una parte di partiti religiosi per i riflessi sulla partecipazione ai culti. Il ministro dell'edilizia, il religioso - ed ex discusso responsabile della sanità. Il premier Benyamin Netanyahu, dopo la riunione del governo, partirà questa sera per Washington. Il suo ritorno è previsto per mercoledì alla vigilia del possibile lockdown.
Si dimette il ministro Litzman
Il ministro dell'edilizia, il religioso Yacoov Litzman - ex discusso ministro della sanità ha annunciato le dimissioni dal governo in protesta contro il possibile lockdown che l'esecutivo potrebbe ratificare oggi. Litzman ha anche annunciato che il suo partito torah unita potrebbe lasciare la coalizione di maggioranza. in una lettera al premier Benyamin Netanyahu, Litzman ha sottolineato che il lockdown impedirebbe agli israeliani - compresi quelli meno religiosi - di partecipare alle funzioni del capodanno ebraico e di Yom Kippur.
I contagi
Non si arresta l’aumento dei contagi. Nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della sanità, sono stati 2.651 a fronte di circa 30 mila tamponi effettuati, meno di quelli degli ultimi giorni, con un tasso di infezione di circa il 9%. I morti, dall’inizio della pandemia, sono arrivati a 1.103.