Israele, migliaia tornano in piazza per chiedere le dimissioni di Netanyahu
Il premier è sotto accusa per la gestione dell'epidemia di Covid e la legge sui poteri speciali, oltre ad essere alla sbarra per corruzione e frode
Migliaia di israeliani sono scesi oggi in piazza a Gerusalemme, Tel Aviv e in altre città per chiedere le dimissioni del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo governo, mentre il paese affronta un'ondata di contagi da COVID-19 che, secondo diversi esperti, è legata alla decisione dell'esecutivo di allentare il lockdown troppo presto.
Inoltre i manifestanti, che hanno marciato a Gerusalemme vicino alla casa del primo ministro, accusano "Bibi" di corruzione. A gennaio il capo di governo è stato infatti incriminato per corruzione e frode.
I dimostranti, ancora, puntano il dito contro la legge passata questa settimana che dà al governo poteri speciali fino a giungo 2021 per affrontare la pandemia.
Durante analoghe proteste avvenute nelle scorse settimane c'erano stati anche scontri con la polizia, che aveva usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti. "Corrotto, ne abbiamo abbastanza di te" e "Dove sono la morale, i valori?" si poteva leggere su alcuni dei cartelli esposti questa sera dai partecipanti al raduno.
Inoltre i manifestanti, che hanno marciato a Gerusalemme vicino alla casa del primo ministro, accusano "Bibi" di corruzione. A gennaio il capo di governo è stato infatti incriminato per corruzione e frode.
I dimostranti, ancora, puntano il dito contro la legge passata questa settimana che dà al governo poteri speciali fino a giungo 2021 per affrontare la pandemia.
Durante analoghe proteste avvenute nelle scorse settimane c'erano stati anche scontri con la polizia, che aveva usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti. "Corrotto, ne abbiamo abbastanza di te" e "Dove sono la morale, i valori?" si poteva leggere su alcuni dei cartelli esposti questa sera dai partecipanti al raduno.