Kamikaze infetti di malattie contagiose, l'ultima minaccia del terrorismo. Il dossier de 'Le Figaro'
Nel maggio scorso, c'è stato un furto batteriologico in un ospedale di Parigi
Attacchi imprevedibili: in Belgio in Francia, a Londra e Berlino. "I terroristi cercano attivamente di dotarsi di mezzi nucleari, biologici o chimici per accreditare l'idea che dispongano di armi di distruzione di massa". Lo rivela il quotidiano 'Le Figaro'. Tra le varie minacce ci sarebbe anche quella di usare kamikaze infetti di malattie contagiose, prosegue il giornale citando un rapporto del Segretariato generale della Difesa e della sicurezza nazionale. E in questa direzione preoccupa un furto batteriologico, non ancora chiarito, "in un ospedale di Parigi nel maggio scorso".
Nel rapporto sono elencati tutti i potenziali pericoli a cui è esposta la Francia da oggi fino al 2030. La vera minaccia è il terrorismo tecnologico. Secondo questo rapporto che si è procurato Le Figaro, "la nostra società potrebbe subire altri attacchi terroristici dalla parte di nuovi soggetti radicali". Anche perché, si ricorda, che "numerosi ingegneri e informatici fanno parte dell'ultima ondata di combattenti partiti per raggiungere l'isis". Lo studio segnala, tra le varie possibilità, oltre ad una bomba sporca o a un attacco chimico, anche come "un candidato al martirio potrebbe essere infetto da una o più malattie contagiose e passare i controlli sanitari alla frontiera senza difficoltà nel periodo di incubazione".
Nel rapporto sono elencati tutti i potenziali pericoli a cui è esposta la Francia da oggi fino al 2030. La vera minaccia è il terrorismo tecnologico. Secondo questo rapporto che si è procurato Le Figaro, "la nostra società potrebbe subire altri attacchi terroristici dalla parte di nuovi soggetti radicali". Anche perché, si ricorda, che "numerosi ingegneri e informatici fanno parte dell'ultima ondata di combattenti partiti per raggiungere l'isis". Lo studio segnala, tra le varie possibilità, oltre ad una bomba sporca o a un attacco chimico, anche come "un candidato al martirio potrebbe essere infetto da una o più malattie contagiose e passare i controlli sanitari alla frontiera senza difficoltà nel periodo di incubazione".