La città come una tela. New York celebra i graffiti
Howard The Duck che esce da un bidone della spazzatura e una scritta: "I graffiti sono arte e se l'arte è un crimine, allora Dio ci perdoni tutti". Con questo murale, dipinto nel 1978 su un campo di pallamano di Lower East Side, New York, i graffiti escono dal sottosuolo, dai cunicoli della metropolitana e salgono alla luce del sole. È il proclama di Lee Quinones, writer e artista, che diventa poi il manifesto dei graffiti che si fanno arte. E che come le opere d'arte si possono ammirare nei musei. Fino ad agosto al Museo della Città di New York si possono ammirare i graffiti storici, ricreati su tela, da "Howard the Duck" a "The Death of Graffiti" di Lady Pink a "Wicked Gary’s Tag Collection," le firme ("tag") usate dai graffitari più famosi.