Spacewalk in acrobazia per AstroLuca: agganciato al braccio robotico della Iss ripara l'Ams
L'obiettivo era sostituire le pompe di raffreddamento dell'Alpha Magnetic Spectrometer, strumento che dal 2011 setaccia i raggi cosmici alla ricerca di nuovi tipi di particelle, tra cui l'antimateria
Si è conclusa sulla Iss l'attività extraveicolare dell'astronauta italiano Luca Parmitano che, insieme al collega della Nasa Adrew Morgan, aveva il compito di riparare l'Alpha Magnetic Spectrometer (Ams-02), gigante strumento alto cinque metri che dal 2011 sta setacciando le particelle cariche di energia che arrivano dallo spazio in cerca di antimateria.
Si è trattato di una passeggiata spaziale letteralmente mai vista: come un acrobata, agganciato all'estremità del braccio robotico della Stazione Spaziale Internazionale, AstroLuca ha sorvolato i moduli della stazione orbitante fino a raggiungere l'area di lavoro nei pressi dello strumento. Tutto questo senza dimenticare che la Iss si muove a 27.600 chilometri l'ora, 400 km sopra le nostre teste.
Ai comandi del braccio robotico Canadarm2, che ha posizionato gli spacewalker in corrispondenza dell'Ams, l'astronauta americana Jessica Meir.
L'obiettivo era sostituire le pompe di raffreddamento dell'Ams, strumento dalle dimensioni di una stanza e non progettato pensando a un'eventuale riparazione in orbita. Per effettuare la complessa riparazione, sono stati appositamente progettati 20 nuovi strumenti.
È una sorta di "operazione a cuore aperto", ha osservato il fisico Roberto Battiston dell'Università di Trento e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che con il Nobel Samuel Ting del Cern ha visto nascere l'Ams-02.
Niente maniglioni né sicurezze per agganciarsi: tutto è stato progettato adesso da tecnici e ingegneri della Nasa. "Dopo sette anni di attività continua le pompe di raffreddamento di Ams, che sono simili a quelle dei rover della Nasa, devono ormai essere riparate, altrimenti rischiano di fermarsi". A questo scopo, ha osservato Battiston, "sono stati sviluppati strumenti eccezionali, come quelli per un intervento a cuore aperto".
Si è trattato di una passeggiata spaziale letteralmente mai vista: come un acrobata, agganciato all'estremità del braccio robotico della Stazione Spaziale Internazionale, AstroLuca ha sorvolato i moduli della stazione orbitante fino a raggiungere l'area di lavoro nei pressi dello strumento. Tutto questo senza dimenticare che la Iss si muove a 27.600 chilometri l'ora, 400 km sopra le nostre teste.
Ai comandi del braccio robotico Canadarm2, che ha posizionato gli spacewalker in corrispondenza dell'Ams, l'astronauta americana Jessica Meir.
L'obiettivo era sostituire le pompe di raffreddamento dell'Ams, strumento dalle dimensioni di una stanza e non progettato pensando a un'eventuale riparazione in orbita. Per effettuare la complessa riparazione, sono stati appositamente progettati 20 nuovi strumenti.
È una sorta di "operazione a cuore aperto", ha osservato il fisico Roberto Battiston dell'Università di Trento e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che con il Nobel Samuel Ting del Cern ha visto nascere l'Ams-02.
Niente maniglioni né sicurezze per agganciarsi: tutto è stato progettato adesso da tecnici e ingegneri della Nasa. "Dopo sette anni di attività continua le pompe di raffreddamento di Ams, che sono simili a quelle dei rover della Nasa, devono ormai essere riparate, altrimenti rischiano di fermarsi". A questo scopo, ha osservato Battiston, "sono stati sviluppati strumenti eccezionali, come quelli per un intervento a cuore aperto".