Lavorino: "Il vero assassino di Simonetta aveva un complice"
Il delitto di via Poma rappresenta uno spartiacque tra le vecchia e la nuova criminologia. Lo spiega a Rainews.it il criminologo Carmelo Lavorino che commenta l'assoluzione in cassazione di Raniero Busco: "Non fu lui a uccidere Simonetta ma qualcun'altro che lei conosceva o perchè lavorava nel suo stesso ufficio o perchè del portierato del palazzo e che fu rifiutato dalla donna sessualmente. Gli investigatori hanno commesso errori compromettendo per sempre alcune prove come le eventuali tracce di saliva sul seno. Dopo via Poma la scena del crimine è stata concepita come qualcosa di intoccabile perchè è fondamentale conservare le tracce per risalire all'assassino. E soprattutto è stato compreso che bisogna prender la temperatura del cadavere, dell’ambiente e non inquinare la scena del crimine, cosa che purtroppo ancora non è pienamente rispettata dagli addetti ai lavori, come dimostrano i delitti di Garlasco e di Meredith Kercher. L'intervista di Roberta Rizzo