Tokyo 2020. Letti di cartone e Clinica della Febbre: dentro al Villaggio Olimpico
Letti in cartone riciclabile, auto ecologiche, presidio medico
La "Clinica della Febbre"
La minaccia Covid è ben presente e tra le novità ecco spuntare un "kit antivirus" in dotazione agi ospiti e la "clinica della febbre". È qui che verranno somministrati i test PCR agli atleti o al personale sospettato di essere portatore di COVID-19. Gli atleti saranno testati quotidianamente nel villaggio, dopo essere stati testati almeno due volte prima di uscire di casa, e di nuovo all'arrivo. Qualsiasi anomalia potrebbe portarli dritti dal dott. Tetsuya Miyamoto, direttore senior del dipartimento dei servizi medici per il comitato organizzatore. "Se risultano positivi, verranno portati qui", ha detto ai giornalisti Miyamoto spiegando che, in caso di positività, i pazienti asintomatici o con sintomi minori verranno trasferiti in un “hotel di isolamento” fuori dal villaggio. I malati gravi verranno trasferiti in ospedale.
Gli atleti dovranno indossare le mascherine per circolare nel villaggio - anche se vaccinati - e saranno costantemente avvisati con un'apposita segnaletica sul distanziamento sociale, l'importanza di lavarsi le mani e aerare la stanza. Il Comitato Olimpico Internazionale ha affermato che oltre l'80% degli occupanti del villaggio sarà completamente vaccinato. Un dato in contrasto con quello della popolazione giapponese, dove solo circa il 6-7% ha ricevuto il preparato.
I letti di cartone
Gli edifici ospitano 18.000 posti letto, 3600 le camere. Le dimensioni degli appartamenti variano da 110 metri quadrati che potrebbero ospitare fino a otto persone a unità più piccole. Saranno le squadre a decidere come distribuire gli atleti che sono stati invitati ad arrivare il più tardi possibile e a ripartire quanto prima una volta finite le competizioni della loro specialità. Le stanze sono arredate in modo spartano con letti realizzati in cartone riciclabile. Al termine dei Giochi gli appartamenti saranno venduti.
La mensa e gli alcolici
La sala da pranzo a due piani avrà pannelli di plastica per separare i commensali. Non ci sarà self-service. I commensali potranno scegliere tra circa 700 opzioni e prelevare le bevande analcoliche da un enorme frigorifero, le cui maniglie in metallo saranno coperte con "pellicola antivirus".
Sarà vietato bere alcolici negli spazi pubblici del villaggio, compreso il parco. Takashi Kitajima, il direttore generale del villaggio, ha affermato che gli atleti possono bere solo nelle loro stanze.
La "casa" degli atleti e le restrizioni anti Covid
Nonostante la vista a picco sul mare e sul famoso "Ponte Arcobaleno" della capitale dai balconi si vede molto grigio e, al momento, la cittadella è quasi deserta: qualche guardia in bicicletta lungo i vialetti, i vigili del fuoco, i dipendenti che sistemano le ultime cose.
Il villaggio aprirà il 13 luglio ed è stato progettato per ospitare 18 mila persone durante i Giochi Olimpici (23 luglio-8 agosto) e 8.000 durante le Paralimpiadi (24 agosto-5 settembre). Per tutta la durata della manifestazione diventerà a tutti gli effetti la "casa" degli atleti che non potranno spostarsi altrove, ad eccezione dei luoghi di allenamento e competizione. Per cercare di infondere fiducia nella sicurezza dei Giochi e rassicurare la popolazione giapponese, gli organizzatori hanno infatti aumentato le restrizioni per tutti i partecipanti alle Olimpiadi, e il Villaggio non fa eccezione alla regola.
Il Giappone ha lottato dalla fine di marzo per rallentare un'ondata di contagi spinta dalle varianti, con nuovi casi giornalieri e ospedali pieni a Tokyo, Osaka e altre aree metropolitane. Adesso la situazione è in netto miglioramento e il primo ministro Yoshihide Suga introdurrà misure meno rigorose che resteranno in vigore fino all'11 luglio, appena 12 giorni prima delle Olimpiadi.
Il pubblico
E' invece ancora aperta la discussione circa la presenza del pubblico, in particolare alla cerimonia di apertura. Secondo i media giapponesi, il numero potrebbe essere fissato in 20 mila spettatori. Gli standard governativi fissati per i grandi eventi durante la pandemia prevedono che non si dovrebbe superare il 50% di capienza e in ogni caso le diecimila unità. Tuttavia il Comitato Olimpico di Tokyo vorrebbe raddoppiare questa cifra vista la straordinarietà dell'evento.
Il costo ufficiale delle Olimpiadi di Tokyo è di 15,4 miliardi di dollari, tutti tranne 6,7 miliardi di dollari sono soldi pubblici. Il CIO contribuisce con circa $ 1,5 miliardi al costo totale. Tuttavia, secondo stime non ufficiali la cifra potrebbe addirittura essere il doppio.