Omofobia, manifestazioni opposte contro e a favore del ddl Zan
Momenti di tensione in zona Duomo, a Milano. Un centinaio di ragazze e ragazzi di Rete Studenti Milano ha cercato di raggiungere il presidio contro il Ddl Zan in corso in piazza. A Roma, invece, manifestazione a Piazza del Popolo di sostegno al disegno di legge contro l'omofobia
A Milano un centinaio di giovani riconducibili all'area dei centri sociali sono stati intercettati e fermati dalla polizia al lato dell'Arcivescovado, mentre si stavano dirigendo in piazza Duomo lanciando slogan e insulti contro l'iniziativa in corso anti Ddl Zan sull'omofobia promossa da "Pro Vita e Famiglia". Presenti in piazza, tra gli altri, anche il leader della Lega, Matteo Salvini, e il senatore Simone Pillon.
Intorno alle 16.20, il gruppo, con qualche fumogeno, diverse bandiere arcobaleno e con uno striscione con la scritta "Ddl Zan subito", è stato fatto deviare verso la vicina piazza Fontana. Da lì i giovani si sono diretti all'Università Statale.
Alla manifestazione contro il disegno di legge Zan, fa sapere la questura di Milano, hanno partecipato circa mille persone.
Tra le 15 e le 16 la polizia aveva già intercettato e allontanato dalla piazza Duomo altri contromanifestanti. Intorno alle 17 la manifestazione contro il ddl Zan si è conclusa.
A Roma manifestazione a sostegno del disegno di legge
"Noi trans non vogliamo occupare abusivamente lo spazio di nessuno, vogliamo condividerlo": Vladimir Luxuria primo oratore sul palco di piazza del Popolo, a Roma, nella manifestazione a sostegno del ddl Zan, accolto da una folla festante al grido di "questa legge va approvata subito, senza cambiare una virgola".
Piazza del Popolo è un tripudio di bandiere arcobaleno, sia pure nel rispetto del distanziamento, almeno nelle volontà: circoletti di gesso a terra a un metro l'uno dall'altro, obbligatoria la mascherina, servizio d'ordine occhiuto e frequenti richiami dal palco. Gay, lesbiche, trans e queer, gender free riuniti per chiedere che la legge - che penalizza la violenza per motivi di sesso, gender o preferenze sessuali - già approvata alla Camera e calendarizzata in Senato proceda senza ostacoli.
Presenti in piazza anche Alessandro Zan primo firmatario e la deputata PD Monica Cirinnà. Al loro partito di riferimento e al Senato la piazza chiede un impegno, contro le discriminazioni e denunciando le "falsità della propaganda di destra" contro il ddl, in particolare l'accusa di ostacolare la libertà di espressione. Ma gli oratori chiedono anche un futuro con altre decisioni legali, per l'auto definizione del genere, al grido di "il corpo è nostro e decidiamo noi".
Intorno alle 16.20, il gruppo, con qualche fumogeno, diverse bandiere arcobaleno e con uno striscione con la scritta "Ddl Zan subito", è stato fatto deviare verso la vicina piazza Fontana. Da lì i giovani si sono diretti all'Università Statale.
Alla manifestazione contro il disegno di legge Zan, fa sapere la questura di Milano, hanno partecipato circa mille persone.
Tra le 15 e le 16 la polizia aveva già intercettato e allontanato dalla piazza Duomo altri contromanifestanti. Intorno alle 17 la manifestazione contro il ddl Zan si è conclusa.
A Roma manifestazione a sostegno del disegno di legge
"Noi trans non vogliamo occupare abusivamente lo spazio di nessuno, vogliamo condividerlo": Vladimir Luxuria primo oratore sul palco di piazza del Popolo, a Roma, nella manifestazione a sostegno del ddl Zan, accolto da una folla festante al grido di "questa legge va approvata subito, senza cambiare una virgola".
Piazza del Popolo è un tripudio di bandiere arcobaleno, sia pure nel rispetto del distanziamento, almeno nelle volontà: circoletti di gesso a terra a un metro l'uno dall'altro, obbligatoria la mascherina, servizio d'ordine occhiuto e frequenti richiami dal palco. Gay, lesbiche, trans e queer, gender free riuniti per chiedere che la legge - che penalizza la violenza per motivi di sesso, gender o preferenze sessuali - già approvata alla Camera e calendarizzata in Senato proceda senza ostacoli.
Presenti in piazza anche Alessandro Zan primo firmatario e la deputata PD Monica Cirinnà. Al loro partito di riferimento e al Senato la piazza chiede un impegno, contro le discriminazioni e denunciando le "falsità della propaganda di destra" contro il ddl, in particolare l'accusa di ostacolare la libertà di espressione. Ma gli oratori chiedono anche un futuro con altre decisioni legali, per l'auto definizione del genere, al grido di "il corpo è nostro e decidiamo noi".