L'Infinito di Leopardi compie 200 anni e gli studenti lo recitano in piazza #200infinito
"Rendere omaggio a Leopardi e al suo idillio più famoso significa rendere omaggio all'Italia, alla nostra civiltà, alla nostra cultura e tradizione", ha detto il ministro dell'Istruzione
Le parole de "L'infinito" di Giacomo Leopardi, a 200 anni dalla composizione, declamate per le strade del centro di Recanati, città natale del poeta, e in tutta Italia. Migliaia di ragazzi e di cittadini si sono dati appuntamento nelle scuole, nelle biblioteche, nelle piazze per recitare simultaneamente i versi di una delle poesie più note e amate della letteratura italiana in occasione di "#200infinito", la giornata organizzata dal ministero dell'Istruzione, nata da un'idea di Olimpia Leopardi, realizzata con Casa Leopardi, in collaborazione con la Rai e con il comune di Recanati.
A Recanati, proprio nella Piazzuola del Sabato del Villaggio, alle 11.30, 2000 studenti, alla presenza del ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti e Olimpia Leopardi, hanno letto i versi davanti alla casa del poeta.
"Leopardi - spiega il ministro Bussetti - è stato un genio. Nelle sue opere ha espresso e indagato le domande e le questioni centrali per ogni uomo. I suoi testi sono universali, superano secoli e confini geografici. Continuano a parlarci ancora oggi, a duecento anni di distanza. Noi abbiamo il dovere di testimoniare la modernità e l'importanza del suo pensiero e della sua produzione. Ed è per questo che vogliamo celebrare - aggiunge - questo illustre poeta con una lettura collettiva: i versi de 'L'infinito' usciranno dai libri di scuola per rivivere nella voce dei nostri studenti e di tutti coloro che vorranno partecipare nelle diverse piazze di Italia al flash mob che abbiamo organizzato per domani. Invito tutti a unirsi. Io stesso sarò a Recanati per dimostrare che la poesia è una delle forme più potenti con cui l'uomo sta al mondo".
A Recanati sono stati premiati gli istituti vincitori del concorso nazionale "Il mio Infinito", rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, con l'obiettivo di stimolare la riflessione, la creatività e l'espressività degli studenti attraverso un percorso che li ha portati a cimentarsi con la propria visione di "infinito".
Iniziative in tutta Italia
Non solo Recanati, ma molte piazze d'Italia sono state coinvolte nell'iniziativa. In piazza di Spagna a Roma gli studenti dell'istituto comprensivo "E. Q. Visconti" hanno messo in scena una "staffetta" di strofe. A Milano, i ragazzi dell'istituto comprensivo Maffucci si sono incontrati in piazza Gae Aulenti, mentre gli alunni della scuola secondaria di I grado "J.F. Kennedy" di Montefiorino (MO) hanno partecipato alla lettura collettiva nel centro cittadino, richiamando l'attenzione e l'interesse dei passanti.
L'Infinito
È una delle liriche più famose di Giacomo Leopardi. Il poeta la scrisse negli anni della sua prima giovinezza a Recanati, sua cittadina natale, nelle Marche. Le stesure definitive risalgono agli anni 1818-1819.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
A Recanati, proprio nella Piazzuola del Sabato del Villaggio, alle 11.30, 2000 studenti, alla presenza del ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti e Olimpia Leopardi, hanno letto i versi davanti alla casa del poeta.
"Leopardi - spiega il ministro Bussetti - è stato un genio. Nelle sue opere ha espresso e indagato le domande e le questioni centrali per ogni uomo. I suoi testi sono universali, superano secoli e confini geografici. Continuano a parlarci ancora oggi, a duecento anni di distanza. Noi abbiamo il dovere di testimoniare la modernità e l'importanza del suo pensiero e della sua produzione. Ed è per questo che vogliamo celebrare - aggiunge - questo illustre poeta con una lettura collettiva: i versi de 'L'infinito' usciranno dai libri di scuola per rivivere nella voce dei nostri studenti e di tutti coloro che vorranno partecipare nelle diverse piazze di Italia al flash mob che abbiamo organizzato per domani. Invito tutti a unirsi. Io stesso sarò a Recanati per dimostrare che la poesia è una delle forme più potenti con cui l'uomo sta al mondo".
A Recanati sono stati premiati gli istituti vincitori del concorso nazionale "Il mio Infinito", rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, con l'obiettivo di stimolare la riflessione, la creatività e l'espressività degli studenti attraverso un percorso che li ha portati a cimentarsi con la propria visione di "infinito".
Iniziative in tutta Italia
Non solo Recanati, ma molte piazze d'Italia sono state coinvolte nell'iniziativa. In piazza di Spagna a Roma gli studenti dell'istituto comprensivo "E. Q. Visconti" hanno messo in scena una "staffetta" di strofe. A Milano, i ragazzi dell'istituto comprensivo Maffucci si sono incontrati in piazza Gae Aulenti, mentre gli alunni della scuola secondaria di I grado "J.F. Kennedy" di Montefiorino (MO) hanno partecipato alla lettura collettiva nel centro cittadino, richiamando l'attenzione e l'interesse dei passanti.
L'Infinito
È una delle liriche più famose di Giacomo Leopardi. Il poeta la scrisse negli anni della sua prima giovinezza a Recanati, sua cittadina natale, nelle Marche. Le stesure definitive risalgono agli anni 1818-1819.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.