Onde gravitazionali, che cosa sono?
Previste un secolo fa dalla teoria della relatività di Albert Einstein, le onde gravitazionali sono state scoperte da due grandi collaborazioni internazionali, l'americana Ligo e l'europea Virgo, alla quale l'Italia collabora con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)
Sono considerate dalla comunità scientifica internazionale la scoperta del secolo. Per questo sono stati insiginiti col Premio Nobel per la Fisica, Kip Thorne, Barry Barish e Rainer Weiss identificatori delle onde gravitazionali. Ma cosa sono e a cosa servono?
Le onde gravitazionali erano state ipotizzate nella teoria della Relatività Generale, pubblicata da Albert Einstein circa un secolo fa, alla fine del 1915. Sono perturbazioni del campo gravitazionale, "increspature" del "tessuto" dello spazio-tempo, che permea tutto il nostro universo. Sono generate dai più violenti fenomeni astrofisici che avvengono nel cosmo, come la fusione di stelle di neutroni collisioni di buchi neri, esplosioni di supernovae o il Big Bang che ha dato origine all'universo. Viste per la prima volta nel settembre 2015, la loro scoperta è stata annunciata l'11 febbraio 2016 e adesso è stata finalmente premiata da un Nobel.
L'identificazione
Rivelate il 14 settembre 2015, le onde gravitazionali sono state prodotte nell'ultima frazione di secondo del processo di fusione di due buchi neri in un unico buco nero ruotante più massiccio. Questo processo era stato previsto ma mai osservato prima, e dà anche conferma dell'esistenza di buchi neri di massa stellare con massa superiore alle 25 masse solari. L'osservazione delle onde gravitazionali è stata realizzata dalle collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO, grazie ai dati dei due rivelatori gemelli LIGO negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello stato di Washington. La scoperta delle onde gravitazionali apre un'inedita visione del nuovo universo: nasce, infatti, l'astronomia gravitazionale. È come se fino ad ora avessimo osservato il cosmo attraverso radiografie, mentre ora fossimo in grado di fare l'ecografia del nostro universo.
Le onde gravitazionali erano state ipotizzate nella teoria della Relatività Generale, pubblicata da Albert Einstein circa un secolo fa, alla fine del 1915. Sono perturbazioni del campo gravitazionale, "increspature" del "tessuto" dello spazio-tempo, che permea tutto il nostro universo. Sono generate dai più violenti fenomeni astrofisici che avvengono nel cosmo, come la fusione di stelle di neutroni collisioni di buchi neri, esplosioni di supernovae o il Big Bang che ha dato origine all'universo. Viste per la prima volta nel settembre 2015, la loro scoperta è stata annunciata l'11 febbraio 2016 e adesso è stata finalmente premiata da un Nobel.
L'identificazione
Rivelate il 14 settembre 2015, le onde gravitazionali sono state prodotte nell'ultima frazione di secondo del processo di fusione di due buchi neri in un unico buco nero ruotante più massiccio. Questo processo era stato previsto ma mai osservato prima, e dà anche conferma dell'esistenza di buchi neri di massa stellare con massa superiore alle 25 masse solari. L'osservazione delle onde gravitazionali è stata realizzata dalle collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO, grazie ai dati dei due rivelatori gemelli LIGO negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello stato di Washington. La scoperta delle onde gravitazionali apre un'inedita visione del nuovo universo: nasce, infatti, l'astronomia gravitazionale. È come se fino ad ora avessimo osservato il cosmo attraverso radiografie, mentre ora fossimo in grado di fare l'ecografia del nostro universo.