La redenzione, l'omaggio ai genitori, la collaborazione con CCC: è Zak Munir ne "Le cose non dette"
"Ho ricordato il sacrificio e le difficoltà che hanno avuto i miei genitori e il coraggio di avere sei figli"
Una canzone di redenzione e un omaggio ai genitori del cantautore, i versi raccontano dei suoi errori passati e come la vita sia stata difficile per lui e sopratutto un ringraziamento a madre e padre per avergli regalato la “vita”.
Zak Munir, all’anagrafe Zakaria Mounir, è nato a Roma, classe 89 terzo di sei figli, padre orologiaio e mamma casalinga di origini marocchine.
Il nuovo singolo, "Le cose non dette", appena uscito, è frutto della collaborazione con il produttore romano Cristiano Gizzi (in arte CCC) con la quale sta incidendo il suo nuovo EP.
Le sonorità saranno un mix tra il vecchio e il nuovo in chiave pop grazie anche al background rock e non solo del produttore CCC.
“Ho scritto questo pezzo in modo semplice - afferma Zak Munir - non ho voluto usare troppe parole o parole ricercate, ho ricordato il sacrificio e le difficoltà che hanno avuto i miei genitori e il coraggio di avere sei figli. Una cosa in impensabile al giorno d’oggi; ed è per questo che ho voluto ringraziarli per avermi messo al mondo. Senza di loro non sarei qui a rompervi le scatole”.
Zak Munir, all’anagrafe Zakaria Mounir, è nato a Roma, classe 89 terzo di sei figli, padre orologiaio e mamma casalinga di origini marocchine.
Il nuovo singolo, "Le cose non dette", appena uscito, è frutto della collaborazione con il produttore romano Cristiano Gizzi (in arte CCC) con la quale sta incidendo il suo nuovo EP.
Le sonorità saranno un mix tra il vecchio e il nuovo in chiave pop grazie anche al background rock e non solo del produttore CCC.
“Ho scritto questo pezzo in modo semplice - afferma Zak Munir - non ho voluto usare troppe parole o parole ricercate, ho ricordato il sacrificio e le difficoltà che hanno avuto i miei genitori e il coraggio di avere sei figli. Una cosa in impensabile al giorno d’oggi; ed è per questo che ho voluto ringraziarli per avermi messo al mondo. Senza di loro non sarei qui a rompervi le scatole”.