Le regole di Tokyo 2020: giornalisti monitorati col gps e divieto di esultare
Gli inviati saranno geolocalizzati costantemente per assicurarsi che non lascino le aree predefinite, come hotel e impianti sportivi. In caso di violazioni, potrebbero vedersi revocare il pass
Gli inviati delle testate straniere che seguiranno i Giochi Olimpici di Tokyo - in programma dal 23 luglio all'8 agosto - saranno geolocalizzati costantemente grazie a un sistema GPS e rischieranno di vedersi ritirare l'accredito se infrangeranno le regole sanitarie imposte per la pandemia. Lo ha annunciato la presidente del Comitato organizzatore, Seiko Hashimoto.
A causa del persistere dei contagi da Covid-19, i circa 6.000 rappresentanti dei media attesi dall'estero per i Giochi dovranno fornire alle autorità giapponesi una lista dettagliata dei luoghi dove prevedono di recarsi durante le prime due settimane in Giappone, ad esempio i siti olimpici e i rispettivi alberghi. "Per essere sicuri che le persone non vadano in luoghi diversi da quelli in cui sono autorizzati ad accedere - ha dichiarato la Hashimoto prima di una riunione del comitato esecutivo di Tokyo 2020 - utilizzeremo il GPS per gestire rigidamente il loro comportamento".
Ai giornalisti stranieri verrà chiesto di rimanere negli hotel preselezionati dagli organizzatori ed evitare di scegliere autonomamente sistemazioni private. Fra l'altro, il numero di hotel autorizzati ad ospitare gli inviati esteri sarà ridotto dai 350 iniziali a circa 150, per facilitare il compito degli organizzatori di verificare il rispetto delle regole, ha continuato la Hashimoto.
Anche gli atleti dovranno seguire norme rigide nei movimenti e dovranno sottoporsi a test quotidiani per garantire che non abbiano contratto il Covid durante il loro soggiorno in Giappone.
Vietato esultare
Intanto, mentre è certo che gli spettatori stranieri sono stati banditi, gli organizzatori dovrebbero prendere una decisione alla fine di questo mese sugli spettatori nazionali. "La curva delle infezioni è in calo in alcune aree ma a livello generale la situazione rimane imprevedibile" ha detto alla stampa il premier nipponico Yoshihide Suga. Oltre a Tokyo, dove il calo delle infezioni da Covid rimane "troppo contenuto", secondo le autorità sanitarie, le restrizioni riguarderanno altre 8 prefetture, dalla regione all'estremo nord dell'Hokkaido, all'isola di Okinawa a sud dell'arcipelago.
Il governo sta inoltre considerando di richiedere ai partecipanti di mostrare risultati negativi del test Covid, o il certificato che attesti di essere stati vaccinati. Tra le altre possibili misure, vi sono il divieto di esultare rumorosamente o di dare il cinque.
Stato di emergenza fino al 20 giugno
Il governo giapponese ha deciso di estendere lo stato di emergenza fino al 20 giugno. L'attuale provvedimento in vigore in 9 prefetture, tra cui la stessa capitale e la città di Osaka, sarebbe dovuto terminare il 31 maggio. Continuano intanto le defezioni dei volontari: ben diecimila su 80mila impegnati per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo hanno deciso di rinunciare. Una tendenza che è andata consolidandosi negli ultimi mesi con l'ascesa dei contagi da Covid nel Paese, ma che tuttavia, stando agli organizzatori, non dovrebbe compromettere il regolare svolgimento dei Giochi.
Il governo sta adesso valutando di vaccinarli, nel tentativo di aumentare il livello di sicurezza contro il rischio di contagio da coronavirus. Lo ha detto la ministra dello Sport con la delega ai Giochi, Tamayo Marukawa, a meno di 50 giorni alla cerimonia di apertura dell'evento, e nel mezzo di una campagna di immunizzazione che - nonostante i recenti progressi - è ancora indietro rispetto a quelle dei Paesi occidentali.
Ad oggi in Giappone circa il 9% della popolazione (126 milioni di abitanti) ha ricevuto una prima dose di vaccino. Dopo il rinvio di un anno, le Olimpiadi si terranno dal 23 luglio all'8 agosto, mentre le Paralimpiadi si svolgeranno tra il 24 agosto e il 5 settembre, ma oltre metà della popolazione è ostile nel timore che l'arrivo da tutto il mondo di decine di migliaia di persone - fra atleti, delegazioni, giornalisti e persone al seguito - e che la situazione torni a peggiorare.
A causa del persistere dei contagi da Covid-19, i circa 6.000 rappresentanti dei media attesi dall'estero per i Giochi dovranno fornire alle autorità giapponesi una lista dettagliata dei luoghi dove prevedono di recarsi durante le prime due settimane in Giappone, ad esempio i siti olimpici e i rispettivi alberghi. "Per essere sicuri che le persone non vadano in luoghi diversi da quelli in cui sono autorizzati ad accedere - ha dichiarato la Hashimoto prima di una riunione del comitato esecutivo di Tokyo 2020 - utilizzeremo il GPS per gestire rigidamente il loro comportamento".
Ai giornalisti stranieri verrà chiesto di rimanere negli hotel preselezionati dagli organizzatori ed evitare di scegliere autonomamente sistemazioni private. Fra l'altro, il numero di hotel autorizzati ad ospitare gli inviati esteri sarà ridotto dai 350 iniziali a circa 150, per facilitare il compito degli organizzatori di verificare il rispetto delle regole, ha continuato la Hashimoto.
Anche gli atleti dovranno seguire norme rigide nei movimenti e dovranno sottoporsi a test quotidiani per garantire che non abbiano contratto il Covid durante il loro soggiorno in Giappone.
Vietato esultare
Intanto, mentre è certo che gli spettatori stranieri sono stati banditi, gli organizzatori dovrebbero prendere una decisione alla fine di questo mese sugli spettatori nazionali. "La curva delle infezioni è in calo in alcune aree ma a livello generale la situazione rimane imprevedibile" ha detto alla stampa il premier nipponico Yoshihide Suga. Oltre a Tokyo, dove il calo delle infezioni da Covid rimane "troppo contenuto", secondo le autorità sanitarie, le restrizioni riguarderanno altre 8 prefetture, dalla regione all'estremo nord dell'Hokkaido, all'isola di Okinawa a sud dell'arcipelago.
Il governo sta inoltre considerando di richiedere ai partecipanti di mostrare risultati negativi del test Covid, o il certificato che attesti di essere stati vaccinati. Tra le altre possibili misure, vi sono il divieto di esultare rumorosamente o di dare il cinque.
Stato di emergenza fino al 20 giugno
Il governo giapponese ha deciso di estendere lo stato di emergenza fino al 20 giugno. L'attuale provvedimento in vigore in 9 prefetture, tra cui la stessa capitale e la città di Osaka, sarebbe dovuto terminare il 31 maggio. Continuano intanto le defezioni dei volontari: ben diecimila su 80mila impegnati per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo hanno deciso di rinunciare. Una tendenza che è andata consolidandosi negli ultimi mesi con l'ascesa dei contagi da Covid nel Paese, ma che tuttavia, stando agli organizzatori, non dovrebbe compromettere il regolare svolgimento dei Giochi.
Il governo sta adesso valutando di vaccinarli, nel tentativo di aumentare il livello di sicurezza contro il rischio di contagio da coronavirus. Lo ha detto la ministra dello Sport con la delega ai Giochi, Tamayo Marukawa, a meno di 50 giorni alla cerimonia di apertura dell'evento, e nel mezzo di una campagna di immunizzazione che - nonostante i recenti progressi - è ancora indietro rispetto a quelle dei Paesi occidentali.
Ad oggi in Giappone circa il 9% della popolazione (126 milioni di abitanti) ha ricevuto una prima dose di vaccino. Dopo il rinvio di un anno, le Olimpiadi si terranno dal 23 luglio all'8 agosto, mentre le Paralimpiadi si svolgeranno tra il 24 agosto e il 5 settembre, ma oltre metà della popolazione è ostile nel timore che l'arrivo da tutto il mondo di decine di migliaia di persone - fra atleti, delegazioni, giornalisti e persone al seguito - e che la situazione torni a peggiorare.