Andy Warhol a Roma, 170 opere in mostra al Vittoriano
Icone pop, polaroid e autoritratti per raccontare genialità, intuizioni ed eccessi del poliedrico artista
Dal 3 ottobre al 3 febbraio 2019 il Complesso del Vittoriano dedica una grande mostra a Andy Warhol, a 90 anni dalla sua nascita: 170 opere per descrivere la vera essenza di un mito, che con il suo lavoro ha cambiato l'arte, la musica, il cinema e la moda.
Dalle origini della Pop Art, di cui Warhol è considerato il massimo esponente fino al 1987, quando, al vertice del successo, muore dopo un banale intervento, la mostra romana ripercorre non solo la carriera dell'artista, ma anche la sua vita straordinaria, fatta di trasgressioni, intuizioni ed eccessi, restituendo lo spirito di tre decenni, dagli anni '60 agli anni '80.
Ci sono tutte le icone più popolari come Marilyn Monroe e Liz Taylor accanto al famosissimo barattolo della Campbell's Soup; lo "scandaloso" adesivo della banana sulla copertina dell'album The Velvet Underground and Nico, e poi i "flowers", il nostro Vesuvio, gli stilisti più acclamati come Armani, Versace e Valentino, il mondo della musica con Mick Jagger e Michael Jackson, la lunga serie di Polaroid con i personaggi più disparati. Infine i celebri self portrait.
Artista poliedrico, Warhol ha "predetto" l'evoluzione della società, smaniosa di consumismo e di apparenza, in cui tutti sembrano sempre in cerca di quei 15 minuti di celebrità di cui, secondo l'artista, ognuno ha diritto. "Oggi forse Warhol a 90 anni girerebbe con lo smartphone, pronto a condividere fotografie sui social network. Magari se fosse stato ancora vivo avremmo potuto assistere a un upgrade della sua opera", dice oggi Matteo Bellenghi, curatore della mostra, "questo progetto è un racconto per immagini, con tanti oggetti e curiosità, per comprendere l'uomo accanto all'artista".
Dalle origini della Pop Art, di cui Warhol è considerato il massimo esponente fino al 1987, quando, al vertice del successo, muore dopo un banale intervento, la mostra romana ripercorre non solo la carriera dell'artista, ma anche la sua vita straordinaria, fatta di trasgressioni, intuizioni ed eccessi, restituendo lo spirito di tre decenni, dagli anni '60 agli anni '80.
Ci sono tutte le icone più popolari come Marilyn Monroe e Liz Taylor accanto al famosissimo barattolo della Campbell's Soup; lo "scandaloso" adesivo della banana sulla copertina dell'album The Velvet Underground and Nico, e poi i "flowers", il nostro Vesuvio, gli stilisti più acclamati come Armani, Versace e Valentino, il mondo della musica con Mick Jagger e Michael Jackson, la lunga serie di Polaroid con i personaggi più disparati. Infine i celebri self portrait.
Artista poliedrico, Warhol ha "predetto" l'evoluzione della società, smaniosa di consumismo e di apparenza, in cui tutti sembrano sempre in cerca di quei 15 minuti di celebrità di cui, secondo l'artista, ognuno ha diritto. "Oggi forse Warhol a 90 anni girerebbe con lo smartphone, pronto a condividere fotografie sui social network. Magari se fosse stato ancora vivo avremmo potuto assistere a un upgrade della sua opera", dice oggi Matteo Bellenghi, curatore della mostra, "questo progetto è un racconto per immagini, con tanti oggetti e curiosità, per comprendere l'uomo accanto all'artista".