Machine learning: la 'magia' nella macchina
Nel giugno 2016 Google ha creato il suo primo centro di ricerca europeo dedicato al Machine learning, luogo in cui ingegneri e ricercatori sviluppano progetti e applicazioni pratiche per i prodotti, in particolare per gli smartphone che abbiamo tutti ormai in tasca. Di Celia Guimaraes
Machine learning, anche noto come apprendimento automatico, è una categoria della scienza informatica che prende in esame una serie di schemi, li confronta e li utilizza per fare previsioni, senza bisogno di uno specifico programma. Alla base del machine learning ci sono gli algoritmi, i codici che già oggi ci consentono di interrogare l’assistente vocale del nostro smartphone per avere informazioni, sempre più accurate e sofisticate. In questo modo, per esempio, possiamo interrogare il device per cercare tra le nostre foto quelle che raffigurano un cane, una casa, una città. Il computer usa gli schemi come i colori e le forme per cercare gli oggetti e se si sbaglia modifica i parametri. Ma l’apprendimento automatico ha applicazioni in molti altri campi: per esempio interagisce con la musica. Il computer ascolta gli accordi creati dall’essere umano e ne propone altri, sullo stesso modello. Senza bisogno di essere programmati apposta, in questo modo i computer stanno imparando da noi. Proprio come fanno gli esseri umani, grazie a tentativi, errori e confronti, creano una banca dati che gli consentirà di migliorarsi grazie alla propria esperienza. Sono alcuni esempi di Machine learning presentati da Google durante l'evento "The Magic in the Machine", che ha portato a Milano due dei più importanti ricercatori del centro europeo che l'azienda di Mountain View ha creato a Zurigo, in Svizzera: Anna Ukhanova (Research manager) e Behshad Behzadi (Distinguised engineer).