Vaccini, Università di Pavia: gli italiani sono 'provax'. Qualcuno vuole 'libertà di marchio'
Quasi 8 italiani su 10 vogliono vaccinarsi ma il 6,6% vuole scegliere la casa farmaceutica produttrice del farmaco
Nell'ottobre 2020, il laboratorio di ricerca Digita4Good - Università di Pavia, guidato dal professor Stefano Denicolai, ha annunciato una consultazione pubblica rivolta a tutti i cittadini, “Come gli italiani si difendono da Covid19. Anteprima sulla predisposizione degli italiani a vaccinarsi contro questa malattia” per raccogliere elementi oggettivi e razionali in merito a come percepiscono e mettono in pratica le diverse misure di sicurezza per difendersi dalla pandemia. I risultati dell'indagine, in base ai dati raccolti tra il 30.11.20 e il 18.12.20, sono abbastanza rivelatori dei cambiamenti in atto.
In particolare, emerge che quasi 8 italiani su 10 intendono farsi vaccinare contro Covid19, con una maggior predisposizione fra i laureati.
Per la prima volta, inoltre, viene introdotto nel dibattito pubblico diversi vaccini prodotti da aziende diverse: ciò da un lato ha aumentato la consapevolezza verso questi argomenti, dall’altro ha fatto sì che il 6.5% degli italiani è disposto a vaccinarsi solo se potrà scegliere il prodotto preferito, come se si trattasse di scegliere tra diversi 'brand'.
L’interesse verso innovazione, tecnologia e scienza è un fattore strategico: chi è vicino a questi argomenti è più propenso al vaccino contro il Covid19; fra chi ha scaricato l'app Immuni, la propensione sale addirittura all’89.5%;
Il risultato della consultazione delinea un quadro che varia nel tempo (per esempio attualmente sono in crescita i ‘provax’) e che è molto sensibile al dibattito sui media.
Secondo Stefano Denicolai - professore di Innovation Management all’Università di Pavia e componente della task force del Ministero dell’Innovazione per l’utilizzo dei dati nell’emergenza Covid, "Il nostro studio ha permesso di rilevare anche come la predisposizione verso il vaccino stia migliorando nel tempo: le persone a favore crescono settimana dopo settimana. Al tempo stesso, emerge che tale predisposizione è molto influenzata dalle notizie e dalle dichiarazioni degli opinion leader: ciò dovrebbe far riflettere su quanto sia importante un 'piano di comunicazione', oltre che un 'piano vaccini' ".
"Oltre alla predisposizione verso il vaccino Covid19", aggiunge Denicolai, "il nostro studio mostra che per la prima volta nella storia, il dibattito si sviluppa anche al di fuori dalla comunità scientifica con impatti rilevanti. Se da un lato ciò ha aumentato la consapevolezza sul tema, stavolta ben il 6.5% degli italiani dichiara di voler scegliere 'quale' vaccino fare fra i disponibili, come fosse una marca come un'altra. Credo sia una percentuale molto significativa".
In particolare, emerge che quasi 8 italiani su 10 intendono farsi vaccinare contro Covid19, con una maggior predisposizione fra i laureati.
Per la prima volta, inoltre, viene introdotto nel dibattito pubblico diversi vaccini prodotti da aziende diverse: ciò da un lato ha aumentato la consapevolezza verso questi argomenti, dall’altro ha fatto sì che il 6.5% degli italiani è disposto a vaccinarsi solo se potrà scegliere il prodotto preferito, come se si trattasse di scegliere tra diversi 'brand'.
L’interesse verso innovazione, tecnologia e scienza è un fattore strategico: chi è vicino a questi argomenti è più propenso al vaccino contro il Covid19; fra chi ha scaricato l'app Immuni, la propensione sale addirittura all’89.5%;
Il risultato della consultazione delinea un quadro che varia nel tempo (per esempio attualmente sono in crescita i ‘provax’) e che è molto sensibile al dibattito sui media.
Secondo Stefano Denicolai - professore di Innovation Management all’Università di Pavia e componente della task force del Ministero dell’Innovazione per l’utilizzo dei dati nell’emergenza Covid, "Il nostro studio ha permesso di rilevare anche come la predisposizione verso il vaccino stia migliorando nel tempo: le persone a favore crescono settimana dopo settimana. Al tempo stesso, emerge che tale predisposizione è molto influenzata dalle notizie e dalle dichiarazioni degli opinion leader: ciò dovrebbe far riflettere su quanto sia importante un 'piano di comunicazione', oltre che un 'piano vaccini' ".
"Oltre alla predisposizione verso il vaccino Covid19", aggiunge Denicolai, "il nostro studio mostra che per la prima volta nella storia, il dibattito si sviluppa anche al di fuori dalla comunità scientifica con impatti rilevanti. Se da un lato ciò ha aumentato la consapevolezza sul tema, stavolta ben il 6.5% degli italiani dichiara di voler scegliere 'quale' vaccino fare fra i disponibili, come fosse una marca come un'altra. Credo sia una percentuale molto significativa".