Augusta, al via lo sbarco dei migranti dalla nave Geo Barents

558 le persone arrivate al porto a bordo della nave di Medici Senza Frontiere, tra cui 174 minori

Augusta, al via lo sbarco dei migranti dalla nave Geo Barents
Ansa
Migranti: Geo Barents iniziate operazioni di sbarco ad Augusta

E' iniziato ad Augusta lo sbarco dei migranti ancora a bordo della Geo Barents. La nave di Msf ha raggiunto martedì pomeriggio la cittadina del Siracusano, assegnata dal Viminale come Pos (Place of safety).

Dopo l'attracco sono iniziate le procedure sanitarie con l'esecuzione dei primi tamponi ai 174 minori, di cui 143 non accompagnati, risultati tutti negativi. Cinque persone, casi medici urgenti, sono state evacuate e condotte in ospedale per controlli. Si tratta di due donne incinte e tre ragazze che presentavano alcune fratture e che, dopo la visita sono rientrate sulla nave e trasferite di nuovo stamani in ospedale. Gli altri, dopo la notte a bordo, hanno iniziato a lasciare la Geo Barents.

Dopo lo screening anti-Covid e le procedure di identificazione saranno trasferiti sulla nave quarantena, mentre i minori non accompagnati (143 su 174 complessivi) nei centri di accoglienza. Tante le nazionalità presenti a bordo. La maggior parte dei migranti proviene dal Sudan, dalla Nigeria, dall'Eritrea e dall'Egitto, seguiti da Costa d'Avorio, Gambia, Etiopia, Libia, Mali, Guinea Conakry, Senegal, Sierra Leone, Chad, Siria, Camerun, Sud Sudan. Molti hanno ustioni da carburante, infezioni respiratorie e ferite legate alle violenze subite.

Da Istanbul, la guardia costiera turca è dovuta intervenire questa mattina con motoscafi ed elicotteri per raggiungere i corpi senza vita di due migranti e trarre in salvo altre 24 persone, alcuni dei quali bambini, in balia del mare mosso e bloccati da un'avaria del gommone a bordo del quale tentavano di raggiungere le isole greche. Il salvataggio è avvenuto nelle acque di Smirne, città turca della costa egea, in seguito a una segnalazione giunta da un peschereccio che ha permesso di trarre in salvo i migranti, tra i quali si sa solo che vi erano alcuni afghani, portati prima in ospedale e successivamente presso un centro per l'identificazione e rimpatrio.