La maggior parte della cannabis per i malati attualmente viene importata

Cannabis terapeutica, obiettivo autosufficienza: nuovo accordo tra i ministeri Salute e Difesa

La domanda crescente dei malati è di circa 2400 kg all'anno, l'attuale apporto dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per ora è molto inferiore: per soddisfare la domanda si prevede di aprire, con appositi bandi, ai privati

Cannabis terapeutica, obiettivo autosufficienza: nuovo accordo tra i ministeri Salute e Difesa
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Cannabis terapeutica

L'obiettivo è risolvere l'annoso problema della domanda di cannabis terapeutica, costantemente in crescita negli ultimi anni. Con l'accordo tra i ministri della Salute Roberto Speranza e della Difesa Lorenzo Guerini, siglato oggi a Firenze presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, si punta a ampliare la produzione di medicinali a base di cannabis presso questa struttura (che dovrebbe immettere sul mercato circa 500 kg di cannabis annui ma che non riesce attualmente a centrare l'obiettivo arrivando a fornirne circa 100-150 kg reali).

Lo scopo è l'autosufficienza

E lo scopo ora si dovrebbe centrare anche aprendo la produzione di cannabis medica ai privati, attraverso appositi bandi, per soddisfare una domanda per quest'anno prevista in 2400 kg e arrivare alla meta dell'autosufficienza, laddove per raggiungerla finora si è sempre dovuto ricorrere all'import soprattutto dai Paesi Bassi.

Presenti alla firma, anche il commissario straordinario per l'emergenza Covid, generale Francesco Figliuolo, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il direttore generale di Aifa Nicola Magrini, il direttore generale dell'Agenzia Industrie Difesa Nicola Latorre, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (WikipediaCommons/Sailko)
Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze

"La firma di questo protocollo è sicuramente un passo avanti per l'autosufficienza della produzione di cannabis terapeutica, una risposta importante che ci fa guardare al futuro con speranza e fiducia. Con l'accordo viene tracciato un percorso nuovo, la possibilità di predisporre dei bandi di produzione a cui possono partecipare sia realtà pubbliche che i privati rispettando delle regole; possiamo tranquillamente raggiungere l'autosufficienza". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a margine dell'accordo tra i ministeri della Salute e della Difesa.

"Un freno per il mercato illegale, un'opportunità anche a livello occupazionale"

Quest'accordo: "È anche un freno per il mercato illegale, senza dubbio - ha aggiunto rispondendo ai cronisti - per svuotare il mercato nero e l'autoproduzione, dobbiamo sicuramente raggiungere l'obiettivo nei tempi più rapidi possibili e quello di oggi è un passo importante. Tutto questo rappresenta anche un'opportunità per il nostro territorio, anche a livello occupazionale, ci sono tanti aspetti positivi nell'accordo siglato oggi".

Cos'è la cannabis terapeutica?

La cannabis terapeutica, è utilizzata per la terapia antidolore in diverse patologie gravi e altamente invalidanti come la sclerosi multipla, il glaucoma, le malattie neoplastiche, la sclerosi laterale amiotrofica e si prescrive anche per l'epilessia e per diversi disturbi alimentari. Ma per le farmacie galeniche in diversi periodi dell'anno diventa quasi impossibile reperire quantità sufficienti di prodotto per soddisfare la domanda interna. Una situazione paradossale che spinge chi è affetto da queste malattie a rivolgersi persino al mercato illegale.

Il caso Walter di Benedetto

Emblematico il caso di Walter Di Benedetto affetto da una grave forma di artrite reumatoide, costretto a difendersi in un processo per aver ricorso alla "autocoltivazione" e poi assolto in tribunale. A lui ha dedicato un post su Facebook la ministra Fabiana Dadone: "Dedico questo piccolo importante e per nulla scontato risultato a Walter Di Benedetto e alle persone che come lui, nonostante la malattia e il dolore, non hanno mai smesso di lottare. Il suo appello a Genova ha scosso le coscienze!".